Qui San Marino: al "Serravalle" arriva il Nettuno 2

Periodo di fuoco per la squadra di Bindi con 5 partite da giocare in una settimana. Il manager dei Titani: "Sono fondamentali. Bisogna fare legna, non si scappa. Pantaleoni fuori dall'ospedale, anche Bittar e Cooper assenti"

Dopo un lunghissimo ed estenuante weekend nel quale peraltro si è giocata solo una partita, la T&A San Marino è pronta a rituffarsi nel campionato per un periodo che sarà denso di partite. In programma ci sono le due col Nettuno 2 di venerdì 9 e sabato 10 maggio (ore 20.30), poi il recupero con Rimini di martedì alle 19 e infine i due match col Città di Nettuno venerdì 16 e sabato 17 maggio. Tutte le gare si giocheranno a Serravalle, anche le prime due col Nettuno 2 che peraltro vedranno i Campioni d'Italia formalmente fuori casa (quindi attaccheranno per primi).

Doriano Bindi, qual è lo stato di forma del gruppo? "Siamo gli stessi di una settimana fa. Pantaleoni è uscito dall'ospedale ma ovviamente resta ancora fuori. Bittar e Cooper saranno assenti, per gli altri tutto ok"

Il dover utilizzare i pitcher di scuola italiana martedì prossimo con Rimini comporterà scelte obbligate in questo weekend? "Probabilmente sì. Siamo quasi costretti a questo punto a far lanciare gli stranieri sabato e gli italiani venerdì, ma in ogni caso stiamo a vedere"

Come hai valutato la gara con Rimini di domenica scorsa? "Poteva finire da una parte e dall'altra, si è decisa su pochi fattori. Abbiamo subito immediatamente due punti ma abbiamo avuto la capacità di reagire. Le opportunità per vincere ci sono state ma non le abbiamo sapute sfruttare. Hanno fatto meglio di noi. Peccato perché moralmente sarebbe stata una vittoria importante"

La classifica dice che la T&A deve per forza ricominciare a correre se vuole recuperare posizioni… "E' così, lo sappiamo e vogliamo farlo il prima possibile. C'è tempo, mancano 11 partite, ma ora ne arrivano 5 in una settimana che sono fondamentali. Bisogna fare legna, non si scappa"

Si comincia col Nettuno 2… "Squadra alla quale non manca qualche giocatore di nome ma che è sostanzialmente molto giovane. Detto questo, dobbiamo curarci soprattutto di noi, di come reagire. Pensare, insomma, a esprimere in campo il massimo delle nostre potenzialità"

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