Altro che finale thrilling. Un simile epilogo della fase playoff non avrebbe osato immaginarlo nemmeno il miglior Hitchcock. Rimini perde gara3 con l'UnipolSai Bologna a un out dalla chiusura del 9° attacco felsineo (2-3) sul solo homer di Oeltjen ma poi può liberare l'urlo di gioia davanti a computer e i-phone che scrivono il 5-4 del Parma sulla T&A San Marino al "Cavalli". Per i Pirati è la terza finale scudetto consecutiva, guadagnata con le prestazioni quasi impeccabili di gara1 e gara2 e poi sofferta in una delle notti più lunghe della storia recente neroarancione.
Fosse stato vero che la Fortitudo avesse già scelto chi incontrare in finale, allora si potrebbe dire che l'avversaria preferita sarebbe stata la T&A San Marino, battuta 5 volte su 6 nei playoff. La realtà è che la squadra di Nanni gioca le sue partite senza regalare niente a nessuno e nell'adrenalinico braccio di ferro a distanza tra Rimini e San Marino, lo fa pure nel modo più crudele (per i Pirati). Il fuoricampo di Oeltjen al 9°, con due out e le basi vuote, mortifica il bel rilievo di Daniele Del Bianco e fa calare il silenzio sullo Stadio dei Pirati, fino a quel momento colmo di speranze per la partita in corso e per le notizie provenienti dall'Emilia. L'esperto pitcher riminese era subentrato a un eccellente Corradini, rientrato dopo il secondo infortunio e capace di restare sul monte per 6 riprese con 2 soli punti al passivo. Fino a quel momento equilibrio massimo e doppio botta e risposta nel punteggio. Bologna sfonda al 1° attacco con Infante, il caldissimo Liverziani (altro 2/3 per il capitano biancoblù e mai abbastanza rimpianto ex Pirata) e la valida a sinistra di Rodriguez (0-1), Rimini risponde al cambio di campo con Zileri (e rara disattenzione di Liverziani) e Salazar (singolo al centro per l'1-1). Baez sale di tono (12 out su 14 battitori affrontati tra il 2° e il 5°), Corradini stringe i denti ma non può evitare il secondo punto Fortitudo al 4° con un tris di valide (doppio di Vaglio che buca il guantone di Mazzanti, fortunoso bunt di Malengo e singolo decisivo di Grimaudo con gli interni dentro).
A fine 5° la differenza delle valide è eloquente (9-2 per la "F") eppure al 6° Rimini torna a sperare trovando il pareggio nel modo più rocambolesco. Santora apre con un bel singolo a destra, Romero prosegue il suo inspiegabile slump (0/12, striscia aperta) e Salazar batte su Infante che fa l'out in seconda. Mazzanti costringe al tuffo Infante (singolo interno) che si accartoccia a terra con la pallina, Fuzzi non copre la terza e Salazar ne approfitta mentre accorre Rodriguez a coprire l'hot corner ma lasciando sguarnito il piatto di casa base, Salazar accenna la corsa a casa ma viene toccato dal catcher: qualche discussione e poi scatta la giusta decisione di ostruzione che vale il 2-2. Al 7° spazio per i rilievi. Rivero lancia da Rivero e in 3 riprese concede solo una base a Santora. Del Bianco non fa tanto peggio per 2.2 (doppio di Rodriguez in apertura 8° ma la Fortitudo non segna) prima di incappare nella legnata di Oeltjen al 9° (il mancino australiano l'aveva già fatto nell'andata playoff a Rimini proprio contro Del Bianco). Il resto lo fa il Lino's Coffee Parma e Rimini può esultare. E' finale contro la Fortitudo, come nel 1992.
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