La Federbaseball, con occhio al futuro, ha presentato la nuova stagione agonistica del baseball e softball. Location particolare quella di quest'anno, nella casa della Gazzetta dello Sport, in via Balzan a Milano. Per questo la sala Buzzati, insieme al presidente del Coni Giovanni Malagò e al presidente Fibs Riccardo Fraccari, ha ospitato Gianni Valenti, vicedirettore vicario della Gazzetta, con il quale la Fibs ha rinnovato la partnership.
L'intervento politico di Malagò è stato incentrato quasi tutto sul rientro di baseball e softball ai Giochi di Tokyo 2020: «Stiamo condivendo con Fraccari – ha detto il presidente del Comitato olimpico – la partita della vita. E' quasi fatta ma per scaramanzia aspettiamo ad esultare. Quando ha vinto Tokyo abbiamo capito che poteva andare bene e insieme alle speranze di Fraccari sono aumentate quelle di avere un'Olimpiade a Roma 2024».
Un'ipotesi che potrebbe servire a rinnovare gli impianti esistenti. «Se non ci fossero state le Olimpiadi di Roma 1960 non esisterebbe l'Acquacetosa». «In Italia – ha aggiunto Malagò – ci sono 45 federazioni e altri 19 associati che non si sentono sport minori. Siamo gli unici che portiamo avanti tutto».
Da Malagò sono piovuti complimenti al movimento: «L'Italia del baseball è seconda a livello europeo dietro all'Olanda, dopo averla battuta nel 2010 e nel 2012; nel mondo è undicesima. Non so quanti sono gli sport che abbiano questi risultati. Siete l'espressione di chi investe, di chi ha delle idee ed il progetto Accademia è in linea con quello che uno deve fare per avere risultati a livello giovanile. Dieci gli accademisti che hanno firmato professionisti. E' un vanto. Ed il campionato è il trampolino di tutto il discorso».
«Il movimento – ha sottolineato invece il presidente Fibs Riccardo Fraccari – si deve rendere conto cosa vuol dire un ritorno ai Giochi. Gli sport olimpici si dividono il 90 per cento delle risorse, le altre il 10{0761000fc97b5cee82d751672ada8d60c62fbcd1c2f4f5fbdbb27aee314063a5}. Siamo undicesimi al mondo e dobbiamo competere con nazioni professionistiche o, come l'Olanda, che ha il serbatoio delle Antille. Il baseball deve competere con questa visione che include i pro».
Parlando del campionato Fraccari ha aggiunto che «il torneo Ibl è competitivo: siamo stati i primi ad adottare una formula senza retrocessioni per permettere programmazione ed investimenti alle società ed è uno strumento grandissimo per crescere».
Il baseball italiano, a causa delle vicissitudini che hanno costretto Nettuno a rimanere senza stadio, costringendolo a sistemarsi momentaneamente all'Acquacetosa, ritrova Roma, «sperando che rinasca un club nella Capitale». Nel frattempo rinascerà il leggendario Kennedy. «L'8 aprile – ha detto Fraccari – ci sarà la firma per la concessione della gestione del Kennedy alla Fibs. Per la risistemazione dell'impianto serviranno 500.000 euro ma è una buona occasione da cogliere per la rinascita del baseball a Milano».
Tra gli eventi più importanti della stagione ci sarà anche la prima edizione del Premier 12, il nuovo evento organizzato dalla WBSC riservato ai professionisti, che si giocherà a novembre, tra Giappone e Taiwan. «Il fatto di essere tra i primi al mondo – ha ribadito Fraccari – garantisce soldi. Il Classic ha portato ad esempio 800.000 euro. Il nostro autofinanziamento è insomma sulle spalle della nazionale».
«Il Premier 12 – ha sottolineato il manager azzurro Marco Mazzieri – arriva dopo la chiusura della stagione. Stiamo studiando per una sorta di spring training da effettuarsi ad ottobre per avere la migliore nazionale possibile. L'obbiettivo è di fare bene e di trasmettere entusiasmo. Cosa mi aspetto dal campionato? Traccerà il gruppo che porterò con me, tutti sono consapevoli che far bene aprirebbe scenari importanti per dare una mano al movimento».
Nel 2015 la federazione punterà anche sulla crescita dei giovani: gli juniores di Gianguido Poma parteciperà sia ai Mondiali e agli Europei di categoria.
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