Nel corso dell'inverno la sede del Parma baseball allo stadio "Cavalli" sembrava la sala d'attesa delle partenze internazionali dell'aeroporto di Malpensa. I "big" se ne stavano andando, altri giocatori importanti comunicavano la loro intenzione di scegliere altre strade, mentre diversi prospetti locali sui quali la società aveva puntato gli occhi rifiutavano le proposte ricevute. Qualsiasi dirigente si sarebbe messo le mani nei capelli. Ma spesso avere delle idee precise in testa è determinante per ottenere risultati positivi e i dirigenti del Parma un'idea chiara l'avevano. Affidare la squadra a Gilberto Gerali è stata la prima mossa, fondamentale, nella programmazione di una squadra che si è poi andata formando grazie al lavoro svolto in questi anni dalla Franchigia, in particolare la certosina ricerca e il reclutamento in giro per l'Italia di diversi prospetti interessanti svolta dal coordinatore Paolo Zbogar coadiuvato dai tecnici Gianguido Poma e Ricardo Arrieta.
Ne è nato un gruppo giovanissimo, con qualche stella, pur ancora acerba, ma soprattutto tanti virgulti di belle speranze. Dopo un avvio difficile, Parma ha sfiorato la doppietta a Nettuno, vincendo un'incredibile gara-1 al tie-break e perdendo gara-2 solo a causa di un disastroso primo inning con cinque punti subiti. Poi ha lottato alla pari con i campioni d'Italia del Bologna, perdendo due partite di un punto, bloccata proprio dagli episodi. Episodi che poi hanno invece girato alla perfezione nell'ultimo week-end, nel quale è arrivata una splendida e meritata doppietta contro il Padova, ex sorprendente capolista. Indubbiamente quella di Gerali va ritenuta la squadra del momento, anche se il tecnico preferisce tenere i piedi per terra: "Non c'è nessun segreto nei nostri risultati. Semplicemente i giovani stanno iniziando a giocare come sanno, mettendo tutto il loro potenziale in campo. E soprattutto siamo stati un po' più concreti nel box di battuta, cosa che ci era mancata nelle precedenti settimane.. Il monte sta funzionando già dall'inizio (E' statistiche alla mano il miglior monte di lancio dell'IBL) sostenuto da una difesa abbastanza solida. Quando riusciamo a fare bene queste fasi, allora ce la possiamo giocare con tutti."
Per certi versi l'evoluzione della squadra di quest'anno ricorda da vicino la metamorfosi che caratterizzò il Cariparma edizione 2007, partito per lottare per la salvezza e vedere se poteva puntare a qualcosa di più, piano piano ebbe un escalation di rendimento che la portò a vincere la regular season e a sfiorare l'accesso alla finale scudetto, persa solo alla settima partita di semifinale in casa con Nettuno: "Bisogna dire che all'epoca la società aveva ancora disponibilità economiche che avevano permesso di allestire una squadra più esperta e più competitiva. Quest'anno si è deciso per vari motivi di puntare esclusivamente sui giovani ed è un progetto più a lungo termine. Per certi versi si può paragonare a quella squadra ma adesso abbiamo molta meno esperienza e più gioventù. Sono ragazzi che hanno qualità e devono crescere e che, sperando di tenerli, nel giro di tre anni possono diventare un gruppo in grado di competere per il vertice."
E i risultati iniziano a vedersi: " Il nostro è un lavoro che viene svolto durante tutta la settimana con lo staff, basato sui fondamentali, sulla mentalità e sulla conoscenza del gioco – spiega il tecnico – Questi ragazzi stanno rispondendo bene perché hanno la volontà di riuscire. E questi sono segnali positivi per una crescita collettiva"
Un gruppo trascinato al momento da tre giocatori che possiedono valori tecnici superiori agli altri, Noguera, Poma e Garbella, ma che vanta parecchi giovani dalle potenzialità importanti che già stanno dimostrando in questa prima fase della stagione. Portiamo ad esempio il lanciatore Alessandro Petralia e l'interno Matteo Pizzolini: " A parte che anche i primi tre, che tu definisci "mostri", sono ancora giovani e hanno margini di miglioramento, anche se comunque sapevamo che sarebbero potuti essere i trascinatori. Abbiamo dietro altri ragazzi meno conosciuti che però hanno la grande qualità di saper lavorare sodo e soprattutto hanno una grande determinazione nel voler arrivare. Tutte cose che aiutano il gruppo a crescere. Valuto molto positivamente il loro atteggiamento, che è quello che ogni allenatore vorrebbe vedere." Oltre a loro, nell’ultimo week-end si è messo in luce anche Lorenzo Maestri. Rientrato da un infortunio, sabato sera ha messo a segno la valida con la quale ha portato Scalera in terza, ponendo le basi per lo squeeze-play che ha deciso il match al decimo inning: “ Anche su di lui puntavamo molto. Doveva essere, insieme a Deotto, uno dei due ricevitori titolari. Purtroppo entrambi si sono infortunati e hanno saltato l’inizio di stagione. Paolo cetti ha fatto un gran lavoro per sopperire alla loro assenza. Lorenzo ha delle qualità che abbiamo già visto negli anni passati e questa dovrebbe essere la stagione della sua consacrazione, avendo la possibilità di giocare con maggior tranquillità. Chiaramente per lui è ancora pre-campionato, avendo saltato la preparazione, ma ha già fatto vedere di essere sulla palla e soprattutto di star bene, che dopo un infortunio così grave è la cosa migliore.” Poi anche le note meno positive. Il rendimento in battuta di Benetti,Biagini e Scalera erano prima di questo week-end sotto la lente di ingrandimento. Ma nelle partite con il Padova si sono visti segnali di crescita: “Stavano passando un periodo di difficoltà e giocando due sole partite non c’è una grande possibilità di prendere il ritmo e di poter tornare indietro da prestazioni non all’altezza, quindi bisogna anche capire che ci si deve aggiustare velocemente e turno dopo turno rientrare positivamente per evitare slump che possano compromettere poi i risultati. Ma vedo anche da loro segnali positivi e soprattutto pur non rendendo al massimo in attacco, questi ragazzi riescono a giocare un’ottima difesa, aiutando la squadra. E’ quello che chiediamo loro. Vedo il loro impegno e li aspettiamo”
Ora nel gruppo c’è tanto entusiasmo, qualcuno addirittura parla di play-off, ma il tecnico non vola con la fantasia, ma resta ottimista: “Quando all’inizio dell’anno dicevo che era giusto avere l’ambizione di puntare ai play-off non esageravo, sapendo che questa squadra se tutto gira nel modo giusto e se i ragazzi capiscono subito il livello dell’IBL e riescono ad aggiustarsi in tempi ridotti possiamo puntare più in alto. Abbiamo perso qualche partita evitabile contro squadre di livello inferiore alle grandi ma se continuiamo nei progressi mostrati nelle ultime giornate la lotta sarà serrata fino alla fine”
Venerdì e sabato una sfida affascinante contro un Rimini infarcito di ex che hanno scritto la storia della società negli ultimi anni. Tante motivazioni per chi adesso vuole ripercorrerne le orme e dimostrare di esserne in grado, ma anche per chi vuole mettersi in luce contro i nero-arancio. Un evento particolarmente atteso da tempo da tutto il gruppo, vincere almeno una partita sarebbe come vincere lo scudetto, il trionfo di un progetto. Gerali preferisce mantenere il basso profilo: “So che i ragazzi hanno forti motivazioni, di là ci sono giocatori che sono stati importanti a Parma, ma sarà semplicemente un’altra partita difficile. Ho già detto ai ragazzi sabato sera di iniziare a pensare al Rimini, ma nel senso di mettersi alle spalle le due vittorie contro il Padova e di concentrarsi sul futuro. Ci alleneremo con serenità e giovedì sera parleremo un po’ del Rimini come facciamo ogni settimana con tutti gli avversari. Senza caricare la squadra di eccessiva pressione. Penseremo solo a noi e a giocare il baseball che conosciamo.”
Non c’è timore di montarsi la testa: “Perché sappiamo che arrivare dove siamo è stata durissima, quindi stiamo con i piedi ben saldi per terra. L’importante è non accontentarsi di giocare bene, ma pensare sempre al sapore della vittoria e continuare con lo stesso atteggiamento e lo stesso entusiasmo.”
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