Chiuso dallo scorso marzo, in stato di completo abbandono, con l'erba che arrivava in alcuni punti del campo anche a sfiorare i cinquanta centimetri di altezza. E' un colpo al cuore per gli amanti del baseball nettunese sapere che lo Steno Borghese è ancora tristemente chiuso.
Per fortuna che però, tra tanti litigi, c'è anche chi è armato di buona volontà ed ha messo a disposizione le proprie attrezzature per andare a tagliare perlomeno l'erba del campo. In attesa che la querelle relativa all'impianto di gioco si risolva in qualche modo.
Così oggi pomeriggio dalle 15, passando per tre ore piene di lavoro e tre trattorini utilizzati, il diamante di Nettuno è tornato ad assomigliare ad un campo di baseball e non più ad un prato incolto. Ad interessarsi della cosa la ditta Evergreen di Nettuno, che il 30 aprile ha inoltrato una domanda al Comune, proponendo di effettuare questa opera di manutenzione (che sarebbe costata 400 euro più Iva) senza spese per l'amministrazione. Al netto dello smaltimento dei residui del taglio, o sarebbe quasi meglio dire del “disboscamento”, a carico dell'ente. Proposta accettata con protocollo numero 1234. Via libera…
Così alle 15 in punto due operai del comune (che hanno presenziato da inizio a fine lavori) hanno aperto i lucchetti che dal 7 marzo chiudono lo stadio, consentendo l'ingresso sul campo dei mezzi.
“Abbiamo inoltrato la richiesta al vice segretario comunale Rita Dello Cicchi, che attualmente ha anche la delega allo sport, e l'amministrazione comunale ha acconsentito. Ci siamo sentiti quasi in dovere di fare una cosa simile, ed a titolo gratuito, perché si tratta di un bene comune che rischiava di essere compromesso se fosse perdurata questa situazione ancora per qualche giorno – ci ha detto il responsabile della Evergreen, Marco Bianchi – oltre un mese senza alcuna manutenzione e senza acqua hanno reso il prato del diamante e dell'esterno quasi inutilizzabile, perlomeno ora potrà essere ripristinato senza dover rifare completamente il manto erboso evitando ulteriori spese. Ed in questo modo manteniamo anche il campo pronto, nella speranza che si muova qualcosa e che si torni a giocare a Nettuno”.
Al netto di questo atto di buona volontà, la querelle comunque continua. Ognuna delle due società, Città di Nettuno e Nettuno 2, sembra voglia tenere il punto e non c'è traccia di accordo comune per smuovere la situazione dopo qualche timido tentativo e la marcia indietro a suon di smentite di Pietro Fortini, che ha anche presentato un dossier al Commissario Prefettizio.
Così lontana la soluzione che i due incontri della passata settimana, i due derby, sono stati giocati tra pochi intimi all'Acquacetosa di Roma, quelli che si sono messi in viaggio sino alla Capitale. Peccato, perché sono state due partite molto belle, con una rimonta nella seconda che ha pochi precedenti nella storia del baseball italiano. E la cornice non è stata quella che ci si aspettava.
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