Il girone di Rotterdam è terminato con la qualificazione della squadra di casa per la finale al meglio dei tre incontri contro l'Unipol Bologna. Al di là dei discorsi tecnici e delle motivazioni che hanno portato alla mancata qualificazione del Rimini alla partita decisiva, rompendo così la tradizione delle ultime quattro stagioni con due squadre italiane a giocarsi il titolo, a catturare la curiosità degli appassionati è la storia della squadra ucraina del KNTU Elizavetgrad. Il gruppo, guidato dal manager Yuriy Boyko e dal coach Oleg Boyko è infatti giunto a Rotterdam dopo 47 ore di pullman e si è insediata per una settimana in un campeggio nelle vicinanze del Familiestadium, dove era sistemata in alcuni bungalow. Una storia che spiega la grande passione di questi ragazzi e la loro estrema volontà di partecipare a questa competizione. "A causa della guerra in corso nel nostro paese – spiega in ottimo inglese il coach Oleg Boyko – il ministero dello sport ha dovuto ridurre il budget per l'attività. Così, per non perdere l'occasione di partecipare alla European Cup e perdere il diritto, abbiamo deciso di optare per questa trasferta low-cost, alla quale i ragazzi si sono adeguati di buon grado e si sono pure divertiti". Ogni giorno la squadra ucraina partiva dal campeggio in bicicletta o a piedi e arrivava al Familiestadium senza lamentarsi. Una bella lezione di sportività per altre realtà con possibilità economiche ben superiori. Sul campo la squadra proveniente da Kyrovograd ha perso tutte le partite, ma il coach si dice comunque soddisfatto: "Abbiamo fatto una bella esperienza, giocando contro squadre molto forti . Siamo andati in crescendo: nella prima partita contro il Neptunus eravamo molto spaventati – racconta il tecnico ukraino – perché era per noi la prima volta in uno stadio così grande, con il pubblico e contro una squadra molto forte. Poi siamo cresciuti di partita in partita -fino a giocare alla pari contro i tedeschi dell'Heidenheim – Si, abbiamo giocato molto bene e siamo stati in vantaggio per gran parte dell'incontro. E' stata una bella esperienza"
In Ukraina il baseball è comunque uno sport in espansione, per il momento conta "circa 3000 tesserati – ci spiega Boyko – a Kyrovograd abbiamo tre campi e uno stadio con le tribune dove giochiamo noi in campionato." L'Elizavetgrad è una delle squadre di punta del campionato ucraino, che ha vinto 19 volte. "Abbiamo partecipato quattro volte alla Poule A della Coppa Campioni: la prima volta nel 1997, la seconda nel 2000 a Rimini e San Marino, la terza lo scorso anno a Brno" sono le parole soddisfatte di Boyko, che come il fratello manager Yuriy fa parte dello staff tecnico della nazionale ucraina: "Più della metà dei nostri ragazzi gioca in nazionale. Il giocatore di riferimento è sicuramente il lanciatore Dimitrow Limarenko, che ha frequentato l'accademia MLB a Tirrenia nel 2009."
Chiudiamo la piacevole chiacchierata con il tecnico del KNTU spendendo qualche parola sulla manifestazione "Mi aspettavo qualcosa di più dal Rimini che ha giocatori di grande talento, chi dal grande futuro e chi dal grande passato. Noi li temevamo molto. Nel complesso il livello del torneo è stato alto " e sull' Olanda, paese ospitante: " era la prima volta che venivamo qui – spiega – e all'inizio abbiamo avuto l'impressione di trovarci di fronte ad una realtà molto disciplinata, rigida, con poca confidenza verso chi viene da fuori. Poi conoscendoci gli olandesi si sono mostrati molto aperti e disponibili"
Lo salutiamo chiedendogli del futuro: "Molte cose dipenderanno da come e quando finirà la guerra. Speriamo che il baseball possa rientrare tra gli sport olimpici perché anche per noi sarebbe importantissimo. E speriamo di reincontrarci molto presto!"
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