La prima sfida del trittico da dentro o fuori tra Rimini e Padova se la aggiudica la squadra di Munoz (1-0) che comunque deve sudare le fatidiche sette camicie per avere la meglio sui biancorossi del Tomasin. Classico duello di lanciatori, Candelario da una parte e Quevedo dall'altra confermano quanto di buono fatto vedere durante tutta la stagione e per i rispettivi attacchi c'è poco da divertirsi. E in queste partite, spesso chi segna vince. Lo fanno per primi i Pirati che devono aspettare il 7° inning per trovare con Olmedo (2/4) il doppio vincente (a punto Di Fabio in base con un singolo interno) sul rilievo Gonzalez, ex di turno. Ma se il punteggio era ancora sullo 0-0, il merito è tutto di Alex Romero, autore di una presa in tuffo da highlights di Mlb al 6° sulla battuta in ritardo di Sciacca, quando il Padova attaccava a basi piene e due out.
E' quella la svolta della partita. Dal possibile vantaggio ospite si passa infatti al punto decisivo dei Pirati, che poi proteggono l'esigua quanto preziosa dote con la staffetta Escalona (vincente)-Moreno (salvezza), mai in difficoltà contro le mazze padovane. Pur battendo due sole valide, gli uomini di Smith avevano comunque messo paura a Candelario, oltre che al 6° inning (tre basi ball) anche al pronti via, con il singolo del lead-off Pacini arrivato poi in terza sul sacrificio di Epifano e una palla mancata, con Alvarez in seconda (base e rubata). Ma con uomini in scoring-position e un solo out, Candelario se la cavava alla grande lasciando al piatto prima Chapelli e poi Sartori.
Nemmeno la partita offensiva dei Pirati è granchè, a conferma dei problemi riscontrati dal line-up neroarancione. Quevedo lascia qualcosa in ognuno dei suoi 6 inning lanciati, ma Rimini finisce per lasciare in base 8 uomini con il venezuelano sul monte. Finchè al 7° non arriva la botta decisiva di Olmedo. Stasera si replica sul diamante del Plebiscito a Padova.
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