Il Padova capace di vincere con la capolista si è visto solo in gara-uno, e dopo la "manifesta" di gara-due è stata l'UnipolSai a chiudere con il suo quinto successo in una serie, su cinque giornate del girone di semifinale giocate. Certo un 4 a 1 strano, in una partita in cui la squadra bolognese, contro Lopez, ha prima sprecato (tre valide senza punti al 3°), ha trovato il suo primo punto solo grazie a un fuoricampo di Suarez, al 4°. Poi, sull'1 a 0, si è vista letteralmente offrire il risultato su un piatto d'argento un po' dall'ingresso rilievo Calero (due lanci pazzi uno dietro l'altro e un errore difensivo sulla battuta valida di Suarez) un po' dal ricevitore Medoro (due palle mancate). Altri tre punti per la Fortitudo, con il minimo sforzo. E' questo è bastato.
Rivero infatti ha gestito al meglio i primi cinque inning, con 59 lanci e 2 valide concesse (6 strikeout), e dopo Panerati, Filippo Crepaldi e Cadoni (per quando subendo l'unico punto ospite, con la complicità di un errore di Francesco Fuzzi in terza base) non hanno faticato più di tanto a portare al 9° l'incontro, e anche Cova a chiudere, per quanto concedendo, con due fuori, due valide a Sartori e Malengo, prima dello strikeout su Martone.
L'UnipolSai a questo punto sa già anche che la sua avversaria in finale sarà il Rimini, come un anno fa. E il confronto diretto di giovedì, venerdì e sabato dovrà assegnare il vantaggio della sesta e settima partita in casa. Se l'UnipolSai ne vince almeno una sarà per lei; il Rimini, dietro di due lunghezze in classifica, deve invece vincere tre volte.
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