La finale è Bologna-Rimini, come l'anno scorso. Quarta finale consecutiva per i romagnoli, abbonati però alla sconfitta, sedicesima da quando lo scudetto in Italia viene assegnato con una serie. La Fortitudo, a caccia della stessa è a quota otto come totale, con biglietto staccato con il successo in gara due.
I Pirati dunque ce l'hanno fatta, proprio quando, dopo le due sconfitte dell'altra settimana col Padova sembravano essersi suicidati, infliggendo alla T&A un "tre a zero" che pochi avevano messo in preventivo alla vigilia.
Ce l'hanno fatta con un lanciatore straniero in meno, Escalona spostato nella lista dei partenti (seconda volta nella stagione), un Richetti da partita completa a 120 lanci, un Corradini con tre inning perfetti da rilievo in gara due. Poi errori che hanno fatto la differenza in maniera diversa, con Mazzanti decisivo in un Rimini cinico ed abile a non sciupare in attacco, che con lo stesso numero di valide degli avversari ha vinto tre volte, la terza con una in meno: 7-7, 6-5, 3-4.
Il San Marino non è riuscito ad esserci. Inutile perfino un Berg che in gara tre ha concesso solo tre valide e raccolto sette strikeout, ma subito il punto decisivo su lancio pazzo, dopo un errore del catcher Albanese su rubata di Romero. Alla squadra del Titano, nel girone di semifinale, sono mancate le mazze di Ramos e Chiarini (oltre a quella dello squalificato Avagnina), e Rodney Rodriguez e Yovani D'Amico non hanno dato l'apporto dovuto dal monte, dove c'è stato anche l'incidente di Pizziconi.
Alla fine si può dire che alla finale approdano le due migliori. L'UnipolSai per il come ha dominato fin qui la stagione e un Rimini che non poteva restar fuori, con le due migliori medie battuta (Mazzanti e Olmedo, più Mazzuca e Zileri nei primi dieci) e i due migliori pgl (Candelario ed Escalona) in squadra.
Adesso si attendono le decisioni del presidente Zangheri circa la sostituzione di Parise e di sapere chi giocherà in casa e fuori. All'UnipolSai basta una vittoria nello scontro diretto di questa settimana per confermarsi prima, con tutto quello che ne consegue, ovvero prima seconda ed eventuali sesta e settima partita davanti al proprio pubblico. Al Rimini invece per capovolgere la situazione è indispensabile uno sweep.
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