Voglie. Voglia di decimo titolo, quello della stella – "chasing the star" ha scritto l'UnipolSai all'interno del colletto delle sue divise – a Bologna, voglia di fare 12 a Rimini, smettendo di perdere in finale come negli ultimi tre anni.
Il presidente riminese Zangheri, in carica dal 1973, è il re delle serie-scudetto: 16 partecipazioni con quella di quest'anno (davanti al Nettuno con 15), e un record di 8 vittorie, l'ultima nel 2006. La Fortitudo di presenze ne conta invece 8, con 4 successi all'attivo, e vincendo quest'anno entrerebbe nel gruppo di quelle alle spalle dei romagnoli dove a 5 centri ci sono Parma e Nettuno. Sempre per i bolognesi che hanno lo scudetto sulle casacche, vincere quest'anno vorrebbe dire diventare una delle quattro che sono riuscite a concedere il bis: un'impresa riuscita solo, appunto, al Rimini, due volte (nel 1987-1988 e nel 1999-2000), al Parma (1994-1995) e al San Marino che ha vinto tre volte nel triennio 2011-2013. A livello di cabala a favore dell'UnipolSai gioca il fatto che tutte queste "doppiette", tolta la prima del Rimini, sono venute affrontando la stessa avversaria. Perché la storia dei titoli assegnati con una finale, cominciata in Italia nel 1986, è fatta di cicli: fu Grosseto contro Rimini, per due anni, all'inizio, poi ci furono i quattro anni (1994-1997) di Parma-Nettuno, i cinque (1998-2002) di Rimini-Nettuno, infine San Marino-Rimini nel 2012 e 2013 e Fortitudo-Rimini l'anno scorso e quest'anno.
Nel dettaglio, Bologna e Rimini sono alla loro terza volta una contro l'altra in finale. La prima fu nel 1992, quando si imposero i neroarancio con un secco "tre a zero", la seconda appunto nel 2014 con la Fortitudo a segno alla settima partita.
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