Mentre la prima squadra cittadina arranca e, al momento, non è dato sapere se e come affronterà il prossimo campionato di IBL, nonostante le rassicurazioni del suon presidente, sono le squadre giovanili a tenere alto il nome della città di Parma in campo nazionale. Cinque squadre finaliste in tre categorie giovanili, due, splendidi, titoli italiani, nelle categorie Allievi e Cadetti, conquistati dalla Crocetta, che porta a dieci il totale della sua bacheca. Quella della società guidata dal presidente Ferrarini è un'impresa destinata a restare negli annali del baseball ducale. Nell'era "moderna", tra le società del territorio, ci era infatti riuscito solo lo Junior Parma, che nel 2003 aveva realizzato la doppietta con i titoli italiani Cadetti e Primavera. Gli "Allievi" hanno addirittura superato le più rosee aspettative della vigilia del campionato. Un percorso netto il loro nella fase nazionale. Tre vittorie nei quarti di finale a Vercelli, con tanto di suspence nella sfida con i padroni di casa, vinta 16-15, partendo da uno svantaggio di 5-0 al primo inning, due vittorie nel concentramento di semifinale a Santa Barbara, visto che lo scontro diretto con i cugini dell'Oltretorrente non si è giocato in quanto entrambe le squadre erano già finaliste. Dulcis in fundo, la passerella trionfale nelle finali di Casteldebole, con tre vittorie indiscutibili, nonostante la sofferenza nello scontro con il San Martino Junior, vinto di misura (3-2). Superati di slancio Oltretorrente (10-2) e Cervignano (10-3). Un'escalation travolgente quella della squadra guidata da Giuliano Vecchi, che infatti il giorno dopo a "Gazzetta di Parma" ha affermato: "Avevo grande fiducia nel gruppo, ma non mi sarei mai aspettato di vincere il titolo perdendo una sola partita in tutto l'anno". Una bella storia quella di Vecchi, che ha assunto la guida della squadra a stagione iniziata, dopo l'abbandono di Massimo Melassi "Il primo a chiamarmi per farmi i complimenti". Era la sua prima esperienza da manager e ha sfruttato a pieno l'occasione. E' riuscito nell'intento grazie ad "uno splendido gruppo di amici, dentro e fuori dal campo."
Questo titolo è stato bissato un paio d'ore dopo da quello dei "fratelli" più grandi dei cadetti, guidati da Giuseppe Begani, il manager, coadiuvato dai coach Giacomo Bertoni, Aldo Sassi, Danilo Gradali e Maurizio Rossi. Un titolo arrivato con un po' di suspence in più, in quanto, dopo aver vinto le prime due partite nettamente contro Fortitudo e Nettuno, i leoncini hanno chiuso la final four con una sconfitta per 8-7 nella terza partita contro Ronchi dei Legionari. Ma è bastato per laurearsi campioni d'Italia grazie al minor numero di punti subiti (12) rispetto a Nettuno (18) e Ronchi (21).
Con questi due titoli salgono a 10 gli scudetti della società di San Pancrazio, una cifra ragguardevole che poche altre realtà in Italia possono vantare. Al netto delle varie franchigie, a Parma ci sono società che lavorano bene con i giovani, aumentano la base di tesserati e vincono pure. Perché poi questi giovani in prima squadra non ci arrivino o non vogliono andare e perché lo stadio "Cavalli" è sempre semi-vuoto, è un mistero al quale solo poche persone potrebbero dare una risposta. Ma non la daranno mai…
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