Italia nona nel ranking WBSC, prima delle europee. E qualcuno, più o meno velatamente, anche a cercar di far pensare a chissà quali marchingegni messi in piedi dal "doppio presidente": Riccardo Fraccari. Magari in vista delle prossime elezioni in casa FIBS.
In realtà le cose sono più che lineari. La classifica a punti della federazione mondiale – che da quest'anno dà diritto alle migliori di partecipare alla "Premier 12", con relativi introiti peraltro – tiene conto dei risultati delle squadre nazionale dell'ultimo quadriennio: 2012-2015. E in molti hanno pagato la mancata partecipazione ai tornei riconosciuti a livello giovanile. C'è chi si è stupito del fatto che l'Olanda sia dietro, nonostante il settimo posto nel "Premier 12" dello scorso novembre. Ma gli oranje (che sono scesi di cinque posizioni) proprio questo hanno scontato, oltre al non poter più contare sul titolo iridato vinto nel 2001, che li fece diventare quinti nel mondo: la mancata partecipazione ai mondiali under-12 e under-18. Proprio quelli che hanno consentito agli Stati Uniti di avvicinarsi al Giappone, che resta primo nella classifica a punti della federazione mondiale. Davanti a, nell'ordine, Taipei cinese, Corea del Sud, Cuba, Venezuela, Messico, Canada, e prima di Italia e Paesi Bassi, Porto Rico e Repubblica Dominicana (sei posti più in basso rispetto a un anno fa).
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