Applausi scroscianti a scena aperta, ovazioni e ammirazione dagli spalti, facce sfigurate dalla stanchezza, sguardi intensi e fiammeggianti come vitrei e sperduti in un vuoto lontano oltre i dug out: risultato tangibile del passaggio di un torrente in piena di emotività e adrenalina pura. Questa l'atmosfera che si respirava ieri sul "Leoni" di Casteldebole intorno alle 14, al termine della doppia appassionante maratona che ha opposto il Bologna White Sox CVinta ai campioni d'Italia della Fiorentina, confronto inserito all'interno della seconda giornata del 20esimo Campionato di baseball giocato da ciechi. D'altra parte, ci pare di avervi preparato a puntino alla vigilia di questa sfida circa lo stillicidio di emozioni e frequenti colpi di scena che avrebbero caratterizzato un Derby dell'Appennino dai molteplici leit-motiffs, confronto tra due autentici pesi massimi, in grado di sciorinare baseball di alta qualità, presenza costante alla Final Four del nostro Campionato nelle ultime edizioni.
Lo spettacolo del campo non ha certamente deluso le attese: un Leoni in perfette condizioni rasato all'inglese, combinato allo stato di grazia di molti tra gli sluggers presenti in diamante, che hanno certamente potuto approfittare della velocità superiore raggiunta dalle nuove palline adottate da AIBXC, leggermente più dure e pesanti nonché ricoperte da uno strato gommoso più spesso rispetto alle Kenko originali utilizzate in passato ( peculiarità quest'ultima che ne rende particolarmente difficile la tracciabilità in campo esterno da parte dei difensori )), ci hanno regalato due partite scoppiettanti, dal punteggio insolitamente alto anche rispetto agli standard del baseball giocato da ciechi, dominate dagli attacchi e con difese spesso in ambasce. Davvero impossibile perciò, ai limiti dello stucchevole, provare ad abbozzare una cronaca play by play delle due gare che si perderebbe nella notte dei tempi.
Cerchiamo quindi di descrivere le due sfide attraverso l'eloquente linguaggio dei numeri. Al termine di gara1, 28 valide per la Fiorentina con 1 HR a segno, opposta alle 20 valide del Bologna con 4 HR a referto, ma punteggio finale inchiodato sul 17 pari in coda ad una gara spettacolare che smentisce solo parzialmente l'assioma sportivo statunitense che recita "A tie is like kissing your sister " (un pareggio è come baciare tua sorella). Riassumendo l'andamento del match, squadre sostanzialmente a braccetto nel corso delle prime quattro riprese d'attacco, 11 pari, prima dello strappo perentorio operato nella bassa del quinto dai petroniani di Ricky Matteucci che regala ai WHITE SOX CVINTA un vantaggio rassicurante di 5 punti sul 17-12. Con le spalle al muro, i Campioni d'Italia della Fiorentina hanno dimostrato una volta di più la forza caratteriale prima che tecnica che ha permesso ai Giliati di dettare legge sui nostri Diamanti da oltre cinque stagioni. Reduci da una sesta ripresa a bocca asciutta e con tutta la pressione addosso di un ambiente ostile, i Giliati di Acciai piazzano un'alta del settimo da 5 punti che ricaccia in gola l'urlo di vittoria ai supporters felsinei, scatenando una simpatica torcida nello spicchio riservato ai tifosi ospiti. Fiorentina trascinata da una Vanessa Cascio entusiasmante (5 su 8 nel box, 1 HR, 6 punti battuti a casa), sostenuta dalla coppia mortifera rappresentata dal giovane romagnolo Andrea " Patacca " Lazzarini (6 su 9 al piatto, 3 punti battuti a casa, impeccabile anche col guanto) e Giuseppe " radar " Comuniello, indiscusso Ministro della difesa giliata (6 su 9, 3 punti battuti a casa), spalleggiati a loro volta dal veterano Luigi Abate che, quando il gioco si fa duro, esce sempre alla grande (6 su 9, 2 punti battuti a casa). Bologna ha comunque un'ultima chance di prendersi l'intera posta nella bassa della settima ed ultima ripresa con i suoi pezzi più pregiati nel box: Comuniello e compagni decidono però di calare la saracinesca difensiva, in barba al silenzio delle palline, imponendo il pareggio a quota 17 agli avversari. Scorrendo rapidamente il box score felsineo, numeri STRATOSFERICI per Giancarlo "Capitan Ciabatta" Berganti (6 su 7, 2 HR, 7 punti battuti a casa, sostenuto da Claudio Pierini (6 su 7, 2 punti battuti a casa), Pasquale Di Flaviano (2 su 6, 1 HR, 2 punti battuti a casa, e Gennaro " Il Filosofo " Iorio ( 3 su 7, 1 HR, 4 punti battuti a casa. Il pareggio finale ha premiato la capacità della Fiorentina di difendere meglio di qualsiasi squadra in Italia nei momenti decisivi nel match.
Evidentemente non ancora paghi della gragnola di valide snocciolate in gara-1, le mazze incandescenti dei due line up si scatenano nuovamente al playball del secondo match, lasciando letteralmente le briciole alle rispettive difese. Stesso copione offensivo sotto il profilo dei numeri, 20 valide a testa, 4 fuori campo felsinei opposti ai 6 a segno per i Giliati, ma punteggio finale che sorride alla Fiorentina BXC che trionfa per 18 a 13. Premiati i medicei, in virtù dei due fuori campo in più a segno, sfruttati a dovere, puntellati come di consueto da una difesa che ha permesso agli atleti di Acciai di cancellare lo svantaggio iniziale (6 a 5 dopo due riprese), agganciare gli avversari a metà gara (11 pari dopo 4 inning) prima di mettere la freccia nella seconda parte del match ed involarsi verso un successo prestigioso (18 a 13) che suona come un messaggio sinistro di dominio tattico e mentale per la concorrenza. Sbirciando il box score dei fiorentini tricolori perfettamente oliati al piatto come con il guanto, spiccano ancora una volta le prove balistiche di Gigi Abate (6 su 8, 3 HR, 7 punti battuti a casa), sostenuto da Danilo " l'istrione "Musarella (5 su 8, 2 HR, 7 punti battuti a casa), da lazzarini (6 su 8, 3 punti battuti a casa) e da Comuniello, in modalità " radar " (8 su 8, 1 punto battuto a casa. Per le " Calze Bianche ", sugli scudi il lead off eritreo Filmon Yemane (7 su 8, 3 HR, 5 punti battuti a casa), spalleggiato da Berganti (5 su 8, 3 HR, 6 punti battuti a casa) e da Alberto " Masterchef " Veronese (3 su 7, 2 punti battuti a casa).
Fiorentina quindi in grande spolvero, Bologna che tuttavia non esce affatto ridimensionata all'interno di un girone in cui cresce la curiosità per l'esordio dei Bluefire CUS Brescia, in campo sabato prossimo a Bologna contro la Roma.
Contemporaneamente alla Slugging Fest di Casteldebole andava in scena a Malnate il doppio confronto tra i Patrini e i Lampi Milano, al debutto questi ultimi sotto la nuova guida tecnica di Claudio "Molly " Molon. Trama agonistica a due facce e divisione giusta del bottino tra i contendenti al termine di una giornata che ha confermato la crescita esponenziale, umana e mentale prima ancora che tecnica, di questi Patrini, guidati in dug out dalla sagacia sanguigna di skipper Adriano " Elevator " Chiesa, splendidamente supportato dal sonnecchioso Fabio Gottardi e dal guerriero Stefano Ferrin, ispirati in diamante dalla consapevolezza di Gaetano Marchetto, di Capitan Armando Virgili e dall'esperienza del veterano Ottavio Stigliano, spina dorsale di una formazione che vede finalmente sbocciare quest'anno la propria linea verde, inpersonificata da Gaetano Casale, Lorenzo Bossetti, Hanane El Kadrani, Antonio Burgio, Marco Case, e Samuele Bernunzio. La fresca giornata prealpina ha evidenziato altresì qualche tentennamento tecnico di troppo nei Lampi, apparsi ancora piuttosto arrugginiti nella testa e nelle gambe. Meneghini per certi versi ancora un cantiere a cielo aperto in cui ingranaggi e chimica vincente di un roster che miscela sapientemente esperienza dei veterani ed esuberanza dei nuovi arrivati dovrà necessariamente ricomporsi nelle prossime partite prima di poter sortire gli effetti sperati da Manager Molon e Capitan Scarso che sperano in tempi brevi di regalare nuovamente ai Lampi un posto d'onore tra le Grandi del Campionato.
Analizzando rapidamente le due gare, consueto sold out al Gurian Patrini Field nonostante il cielo plumbeo che non ha scoraggiato i sostenitori prealpini, guidati dal sindaco Samuele Astuti, ex buon giocatore di baseball, che ha voluto porgere personalmente al lead-off dei Lampi, Claudio Levantini, la prima palla di gara1. Come accaduto nell'Opening Day contro i Tuoni lo scorso 20 marzo, Patrini sorpresi dagli avversari ai blocchi di partenza: i Lampi infatti segnano tre punti nell'alta della prima ripresa, avvio shock che tramortisce i varesini, incapaci di reagire se non con un punto a referto nella bassa del secondo. L'esperienza dei milanesi pesa sull'andamento della gara e ne condiziona definitivamente l'esito dopo un tris di punti calato da Capitan Scarso e compagni nell'alta del quarto, mazzata che di fatto manda i titoli di coda sulla prima sfida che i Lampi chiudono a proprio favore con l'eloquente punteggio di 10 a 3.
Scorrendo il box score della gara, milanesi trascinati una volta di più dall'ispirato clean-up senegalese Bara Mbacke Dieng, che suggella una prestazione da incorniciare nel box con un sontuoso 7 su 8, 3 punti battuti a casa, sostenuto da Claudio " Pianista " Levantini (2 su 5, 2 punti battuti a casa) e capitan Maurizio " Metronomo " Scarso (2 su 7, 2 punti battuti a casa). Tra i ragazzi di Chiesa, Marchetto (3 su 5, 2 punti battuti a casa), Case (3 su 5) e Virgili (2 su 5) i migliori.
In gara2, cambia repentinamente il copione: Patrini grintosi, arcigni in difesa, finalmente prolifici anche nel box. Metamorfosi kafkiana orchestrata da quel " diavolo " di Manager Chiesa che anche in questo caso sorprende gli avversari come accaduto all'Opening Day in cui i " Bad Boys " prealpini avevano spiazzato i più quotati Thunder's 5. Chiesa si affida in gara2 ad un line up più esperto che parte forte in attacco realizzando subito tre punti nelle prime due riprese offensive, costringendo i Lampi a giocare di rincorsa. Meneghini che tuttavia non si abbattono e tallonano gli avversari sino alla parte centrale del match (5 a 4 Malnate dopo 4 riprese), ma sprecano un paio di ghiotte occasioni per agganciare i rivali. Alla stretta finale, esce la neomaturità dei Patrini che non perdono lucidità in campo, distribuiscono magistralmente 4 punti nelle ultime riprese del match e conducono in porto la seconda impresa del loro splendido avvio di stagione, trionfando per 9 a 6.
Due milanesi affrontate, due scalpi prestigiosi già in bacheca per questi Patrini davvero sorprendenti, per cui sognare in grande a questo punto diventa un must.
Malnate guidata nel box in gara2 da un immenso Gaetano Marchetto (6 su 7, 1 punto battuto a casa), sostenuto da El Kadrani, 2 su 5, ben 4 punti battuti a casa) e Marco Case, a cui baseball.it rinnova le felicitazioni per la bimba in arrivo tra qualche giorno (4 su 8, 1 punto battuto a casa).
Tra i Milanesi, buona prova di Dieng nonostante un fastidioso dolore alla schiena che ne ha limitato i movimenti in difesa (3 su 4, 1 punto battuto a casa), spalleggiato da Luigi " El Chino " Bottarelli (5 su 7, 1 punto battuto a casa), Briglia (3 su 6) e Vasquez (3 su 7).
Squadre nuovamente in campo il prossimo fine settimana con la doppia sfida tra Brescia e Roma nel girone Est, seguita dal confronto tra Lampi e Tigers Cagliari sul neutro di Bergamo.
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