La UnipolSai Bologna ha vinto 3 a 2 sul campo della T&A San Marino una partita di capitale importanza per lei, poiché spezza una serie negativa di sconfitte arrivata a tre (compreso quella di Padova di due settimane fa), ed evita ai biancoblu di subire uno "sweep" contro una concorrente diretta per le posizioni di vertice della classifica.
Gran parte del merito del successo della Fortitudo va a Raul Rivero, schierato per la prima volta quest'anno da partente. Ha resistito sul mound per otto riprese complete, buona parte sotto la pioggia, mentre gli avversari si alternavano in staffetta sul mound, presentando la giovane promessa Coveri come partente e in successione Oberto, Morreale, Fracchiolla e Camacho.
Solo al terzo inning Rivero va in difficoltà, aprendo la ripresa con una base concessa a Santora, poi subendo il bunt valido di Poma e il singolo a destra di Mazzuca a riempire le basi. La volata di sacrificio di Vasquez e la valida del "solito" Chiarini portano ai titani le due segnature capaci di ribaltare un incontro il cui equilibrio era stato spezzato al secondo inning dagli ospiti, con un gran doppio di Sabbatani contro il recinto che aveva mandato a segnare Ambrosino.
Al quinto inning la UnipolSai riprende il controllo del match, piazzando un doppio in apertura con Infante, che avanza su un bunt di Fuzzi che la difesa non riesce a difendere, poi la successiva battuta in diamante di Marval fa segnare l'interbase italovenezuelano, mentre un pasticcio nel tentativo di chiudere il doppio gioco favorisce la segnatura anche di Fuzzi, che regala ai biancoblu il piccolo tesoretto di un punto di vantaggio portato poi fino al termine dell'incontro.
A dire il vero i felsinei si creano una ghiotta occasione per aumentare il divario e succede al settimo inning, quando riempiono le basi (singolo di Fuzzi, doppio di Liverziani e base intenzionale a Marval) senza out, ma Morreale, subentrato a Oberto, riesce a uscire indenne dalla situazione. Bologna si difende chiudendo bene in difesa e grazie al grande lavoro del suo partente, che dal terzo all'ottavo inning ottiene 15 out di fila, serie interrotta dalla valida di Mazzuca e dalla base concessa a Vasquez, prima dell'out di Chiarini, ultima fatica di Rivero, che chiude la sua prestazione con 110 lanci.
A Pietro Paolo Cadoni il compito di finirel'incontro, difendendo un minimo vantaggio. Il lanciatore di origine sarda affronta clienti non facili come Duran e Reginato, facendo loro battere delle volate, ma Pulzetti allunga la sofferenza con una valida interna. La chiusura, come in un classico film western, passa dal successo personale del lanciatore, che mette a sedere un attaccante come Santora, non certo abituato a subire strikeout.
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