Fra girone zoppo e partite da recuperare/completare (con, fra parentesi, Novara-Rimini spostata da domani sera a martedì 17 maggio sempre alle 19, causa "previsioni di maltempo") è un campionato estremamente difficile da decifrare quello a cui stiamo assistendo.
Come media e come numero di sconfitte la prima è il Rimini, come vittorie, ad esempio, la T&A San Marino. In ogni caso quattro squadre nello spazio di una partita, cinque in quello di due.
La sola cosa certa, dopo cinque settimane, è il settimo posto del Novara. Quello che non conta niente, senza retrocessioni: l'ultimo. Ancora alla ricerca della prima vittoria, già a sei lunghezze dal Padova: solo sconfitte per la matricola piemontese, in un torneo in cui invece le triplette per il resto latitano: unico caso quello del Rimini sul San Marino.
Anche il Padova, poi l'anno scorso quarta alla fine della prima fase, al primo impatto con la massima serie, l'anno prima era arrivata quarta nel girone A. Il Novara aveva lasciato la compagnia, dell'IBL, dopo il campionato 2013 (finito a 9 vinte e 27 perse): al suo ritorno si è trovata forse di fronte a una realtà peggiore di quel che pensasse.
Ultima in tutte le statistiche di rendimento, in attacco, sul monte e in difesa (anche se la T&A ha a livello numerico un errore in più). Impietoso il cponfronto con le penultime nelle v arie classifiche: 21 punti segnati, contro i 40 del Padova; 89 subiti, contro i 46 della T&A. 6.91 come media/pgl, contro il 3.64 della Tommasin.
Il monte assolutamente il punto più debole: un partente straniero, Arenas, da 6.38; sotto al 4.00 solo Ribeiro e Aristil, lanciatori italiani improponibili. In attacco almeno qualche bella individualità: Bassani, sicuramente, il diciannovenne Tealdi, volendo, Marquez.
Troppo poco per rimanere a galla.
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