In una serata caratterizzata da grandi giocate, pioggia a tratti e tensione continua, Rimini si conferma bestia nera per la Fortitudo e dopo la finale scudetto 2015, elimina Bologna anche dalla corsa alla finale per il titolo europeo 2016. Un successo probabilmente contro pronostico quello colto dalla formazione di Pepita Munoz, ma decisamente meritato (11-4 il conto delle valide). Chi aveva ancora negli occhi il 31-4 complessivo maturato nel week-end di campionato di due settimane fa, si sarà sicuramente sorpreso del risultato di questa semifinale di Coppa dei Campioni, ma in una gara secca tutto può succedere, soprattutto poi in funzione delle rotazioni andate in scena sul monte nel corso delle partite precedenti. Rimini ha potuto schierare in pedana Ricardo Hernandez mentre Bologna, che aveva già utilizzato i suoi due partenti stranieri (Zielinski e Rivero) per avere ragione di San Marino e Rotterdam nel girone di qualificazione, si è affidata a Brent Buffa. E la scelta del manager Lele Frignani non si è rivelata vincente perché proprio contro il pitcher italo-americano, l'anno scorso in A federale con il Novara, i Pirati scavano il solco che si rivelerà decisivo. Sette valide e tre punti nelle tre riprese con Buffa sul monte. Vantaggio immediato per Rimini (in attacco per primo) che segna grazie alle valide di Retrosi e Flores (batti e corri) con la decisiva collaborazione della batteria biancoblù (palla mancata da La Torre) e si porta sul 3-0 al 3° quando con due out e le basi vuote, arrivano i doppi di Flores e Mayora seguiti dal singolo al centro di Ramos (prima valida del torneo per il veterano designato dei Pirati).
La prima risposta bolognese dopo tre inning di sofferenza contro i lanci di un Hernandez sempre aggressivo nella zona di strike, arriva al 4° con il doppio di un ispirato Sambucci, in terza su lancio pazzo e a punto sulla volata di La Torre (3-1). Al cambio di campo Frignani spedisce sul monte De Santis e la musica cambia per il line-up riminese che nei successivi 4 inning trova la valida solo due volte e sempre con Camargo. Il doppio del ricevitore italo-brasiliano al 4° resta un episodio isolato, la valida al 6° è invece decisiva per spingere a casa il 4-1, punto segnato dalla "scheggia" Caradonna, in base per ball e in seconda per rubata. Hernandez si era salvato al 5° con due "k" su Fuzzi e Grimaudo e soprattutto con il pick-off in seconda su Ambrosino, ma nella parte bassa del 6° non può evitare la nuova risposta dell'Unipol ancora grazie a Sambucci (singolo a destra, segna Infante). E' l'ultimo squillo offensivo della Fortitudo che nelle successive tre riprese si consegna allo splendido rilievo di Carlos Teran. L'ex San Marino mette un solo uomo in base al 7° (Fuzzi strike-out e lancio pazzo) ma per il resto completa solo eliminazioni, compresa quella spettacolare di Noguera su Grimaudo in chiusura della 7^ ripresa. Rimini spreca due occasioni per allungare prima all'8° su Crepaldi e poi al 9° quando dal bull-pen bolognese esce Pugliese che con due strike-out su Mayora e Ramos evita il quinto punto dei Pirati. Ma Teran è in stato di grazia tanto da chiudere il 9° con tre "k" consecutivi su Sambucci, La Torre e Vaglio. Rimini esulta e torna in finale sul suo diamante dopo tredici anni. L'appuntamento è per questa sera alle 20,30 contro quell'L&D Amsterdam nella rivincita della gara di apertura di questa Coppa dei Campioni in salsa romagnola.
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