I giocatori che fanno parte del giro della nazionale avranno la possibilità, già da quest'inverno, di giocare nei campionati invernali in Sudamerica: qualcuno in Nicaragua, altri a Porto Rico, piuttosto che in Colombia, Santo Domingo. E' questa la grande novità, già anticipata dal presidente federale Riccardo Fraccari nei giorni del Premier 12. Un'idea nata con l'intento di permettere ai giocatori italiani più rappresentativi di fare del baseball la loro professione principale e a beneficiarne sarebbe innanzitutto la nazionale, che avrebbe la possibilità di diminuire il gap tecnico nei confronti dei paesi guida nel nostro sport e di riflesso anche l'intero movimento, che presto potrebbe vedere innalzato il livello tecnico dei campionati maggiori e accrescere il proprio appeal su pubblico, media e sponsor. A dare la notizia è stato il tecnico della nazionale Marco Mazzieri, ieri sera, al termine dell'All Star Game.
Il discorso con il commissario tecnico è partito dalla ritrovata disponibilità di un campione come Beppe Mazzanti, che, salvo sorprese, farà parte del roster per l'europeo di settembre in Olanda. Mazzieri ha spiegato che molti giocatori ritenuti adatti alla nazionale, spesso hanno dovuto rispondere negativamente alla convocazione a causa di impegni familiari e di lavoro, cose che nel nostro movimento vengono ritenute ancora oggi prioritarie rispetto al gioco. Inevitabile, a quel punto, la nostra domanda: Se ne parla da tempo, è possibile rendere i giocatori della nazionale veri e propri professionisti o quasi? Di seguito e nel contributo audio integrale ascoltabile QUI , la risposta dettagliata del manager azzurro
"La disponibilità da parte dei giocatori che c'era trent'anni fa, ora non c'è. All'epoca bastava una chiamata a qualsiasi giocatore anche un giorno prima e quello era pronto a partire. Detto questo, devo dire che il presidente federale sta cercando in tutti i modi di trovare una sistemazione ai giocatori disponibili e validi tecnicamente nelle leghe invernali sudamericane. Nicaragua, Porto Rico, Venezuela. Leghe nelle quali avranno la possibilità di giocare sessanta partite. Esperienze che permetteranno poi di fare la differenza da aprile in poi quando andremo a giocare a livello internazionale." Si tratta quindi di una novità importantissima, che se, attuata con intelligenza è destinata a trasformare quasi completamente il baseball italiano e il modo di intenderlo da parte dei giocatori. Le trattative sono molto avanzate, addirittura qualche giocatore avrebbe già firmato per la stagione 2016-2017: "Siamo a buon punto e ci sono molte possibilità che ciò avvenga già da questo inverno. Resterà da vedere quale sarà la disponibilità dei giocatori italiani a vivere per tre quattro mesi lontano da casa in un paese che non è l'Italia."
Infine non potevamo esimerci da una domanda sul futuro: "Al momento posso rispondere fino al 18 settembre 2016, oltre non vado. Sono molto orgoglioso di aver ribaltato in dieci anni un sistema di lavoro, siamo riusciti a creare un gruppo in nazionale. Il lavoro è stato importante, anche dopo le elezioni sono disponibile a parlare con tutti, certo è che riuscire a motivare un gruppo costantemente per dieci anni non è semplicissimo. Potrebbe essere utile anche una voce nuova alla guida della nazionale. Una voce che si troverebbe a proseguire un lavoro già avviato."
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