Come consuetudine negli ultimi anni, anche nell'edizione 2016 delle College World Series la settimana di sfide sul diamante del TD Ameritrade Park ad Omaha, nel Nebraska, ha riservato punteggi bassi, dominio delle difese e dei lanciatori e tante, tante sorprese. Prima fra tutte l'esclusione anzitempo dalla lotta per la finalissima di Miami e Florida, le due super favorite della vigilia. Miami è stata estromessa rapidamente con due sconfitte abbastanza nette da parte di Arizona (poi arrivata in finale) e California Santa Barbara, pagando oltremodo lo scarso rendimento del monte di lancio mentre i "vicini" di Florida anch'essi buttati fuori dalla competizione da due sconfitte di misura contro l'altra finalista, Coastal Carolina, e Tcu, traditi dalla pochezza del loro line-up e in grado di produrre la miseria di 3 punti complessivi con il solo prima base Peter Alonso sui suoi livelli nel box (3 su 7 con un fuoricampo).
Prima di parlare delle due finaliste ripercorriamo velocemente quanto successo ad Omaha dove si è concentrata l'attenzione dei tantissimi appassionati del College Baseball. Protagoniste positive dei primi due giorni senz'altro Oklahoma State (enorme la prestazione del partente Thomas Hatch con un complete game-shutout nella vittoria dei suoi per 1-0 su UC Santa Barbara), Coastal Carolina (capace di battere per 2-1 la favoritissima Florida con un superlativo Andrew Beckwith sul monte, 9 inning con 1 solo punto concesso ai temibili battitori dei Gators) e per finire Tcu che ha superato i rivali statali di Texas Tech con in evidenza il freshman Luken Baker (2 su 5 con 3 rbi). I Cowboys di Oklahoma State fanno il bis battendo sempre per 1-0 anche Arizona con il partente Tyler Buffett sugli scudi (solo 3 valide concesse in 8 inning lanciati) mentre California Santa Barbara elimina Miami e Texas Tech fa la stessa cosa con Florida prima di subire la stessa sorte da parte di Coastal Carolina.
Si arriva così alle semifinali di sabato che hanno visto opposte Arizona ad Oklahoma State e Coastal Carolina a Tcu. Nella prima, i Wildcats guidati dal manager Jay Johnson al suo primo anno nel dugout di Arizona, partono alla grande con 4 punti nei primi 2 inning ottenuti contro Thomas Hatch, lanciatore numero uno dei Cowboys, controllando il match grazie al loro partente Bobby Dalbec (7 inning con 1 solo punto concesso) ben spalleggiato dai rilievi Ginkel e Rivas, ottenendo la vittoria per 5-1. A seguire è andata in scena la seconda semifinale, molto più combattuta nella fase finale dopo che Coastal Carolina si era portata sul 7-1 dopo 4 inning, trascinata dall'esterno sinistro Anthony Marks e dal seconda base Tyler Chadwick e resistendo al ritorno di Tcu negli inning finali, grazie anche a 3 doppi giochi chiusi, di cui uno decisivo per fissare il punteggio finale sul 7-5.
Difficile fare un pronostico per la serie finale che appare molto equilibrata con due squadre che hanno stupito tutti. Specialmente Arizona che non aveva particolarmente brillato nella stagione regolare della sempre competitiva Pac 12 conference ma che con l'inizio del torneo NCAA ha cambiato marcia con due sole sconfitte nelle ultime 12 uscite trascinata dalle prove maiuscole dei suoi lanciatori partenti Nathan Bannister (preoccupa la sua uscita anticipata per un problema fisico nella penultima gara contro Oklahoma State) e Bobby Dalbec, nonché del seconda base Cody Ramer e dell'esterno destro Zach Gibbons (9 su 19 con 7 rbi nel box di battuta alle College World Series). Si parla quindi di sorpresa per Arizona ma anche per Coastal Carolina nonostante fosse stata inserita in pre-season fra le migliori 25 squadre NCAA grazie ad un nucleo di veterani guidato dal lanciatore partente Andrew Beckwith (14 vittorie ed una sola sconfitta) e da un line-up pericoloso con molte punte di diamante (segnaliamo l'esterno Connor Owings ed il terza base Zach Remillard) che si sono superati portando i Chanticleers ("galletti" questo il loro soprannome) per la prima volta alle College World Series con ben 53 vittorie in stagione. Un vero record che i ragazzi guidati da coach Garry Gilmore vogliono ancora migliorare e portare a 55 che vorrebbe dire vincere il titolo nazionale.
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