Pirati alla Trap

A Rimini basta una valida per portare a casa gara2 (4-3). Bene Richetti, salvezza col brivido di Rivera. San Marino recrimina per le occasioni sciupate nel finale e soprattutto per gli errori commessi nel 1° inning.

Si può vincere 4-3 battendo una sola valida in otto riprese? I miscredenti si guardino gara2 del derby di semifinale Rimini-San Marino e dovranno cambiare idea. La squadra di Orlando Munoz come dr Jeckyll e Mr Hyde: dopo aver rifilato 7 pgl in 5 inning a Camacho, il quasi miglior partente del campionato, i Pirati si fermano a una valida (quella da due punti di Camargo al 1° inning) al cospetto della coppia Oberto-Florian. Eppure lo scarno bottino basta per confezionare un big-inning da 4 punti al primo attacco, dopodiché, fosse stato calcio, via al catenaccio in perfetto stile Trap per conservare il vantaggio fino all’ultimo sospirato out, arrivato grazie alla prodezza di Mayora sul pop in foul di Santora a basi piene.

Rimini segna quattro volte perché prima Colmenares poi soprattutto Mazzuca la combinano grossa sulle rimbalzanti non certo impossibili uscite dalle mazze di Flores e Celli. Due errori che costano di fatto gara2 a una T&A irretita per 6 riprese da un grande Richetti ma poi improvvisamente rinvigorita al 7° dai doppi di Vasquez e Colmenares (4-2). Ma il clamoroso ribaltone si ferma sempre sul più bello. Al 7° con gli uomini agli angoli, Corradini fa battere Reginato in doppio gioco e salva la baracca ma poi all’8° l’ex ducale riempie le basi con un eliminato, confeziona un provvidenziale “k” su Mazzuca e viene esentato da Munoz. Scelta coraggiosa quella del manager neroarancione che si affida al mancino Rivera per costringere Colmenares a girarsi, scelta che paga perché anche l’interbase della T&A resta al piatto.

Ma non è finita qui perché il 9°, dopo le veloci eliminazioni di Imperiali (strike-out) ed Ermini (grandissima presa di Retrosi), riserva altre emozioni. Reginato si prende 4 ball da Rivera e viene sostituito a correre in prima da Chiarini: l’ex Pirata non fa in tempo a entrare che rischia seriamente di essere colto dal pick-off di Rivera ma l’arbitro di prima base Costa chiama il salvo. Morreale (schierato a ricevere al posto degli infortunati Albanese e Cit) alimenta il fuoco con un singolo e anche Poma va in base per ball. Con le basi cariche e i punti del sorpasso a portata di mano, è un altro ex, Jack Santora, a fallire il colpaccio: la sua volata in foul è presa in acrobazia da Mayora e Rimini può esultare. Vittoria incredibile ma vittoria che vale il 2-0 nella serie. E da lunedì si gioca a Serravalle.

Informazioni su Cristiano Cerbara 457 Articoli
Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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