"L'Italia ha buoni battitori, ma noi abbiamo un bel monte"

Dopo le partite con l'Italia e con la Francia, parliamo con il coach iberico Félix Cano di questa Spagna prima di gruppo

Nella partita di ieri siete stati efficaci, addirittura cinici, in attacco: avete vinto battendo meno dell'Italia (5 hits contro 9) e lasciando meno uomini in base (4 contro 8). Qual è stata la chiave della vittoria contro gli azzurri?

I nostri punti sono entrati quasi tutti su fuoricampo, ma la chiave è stata al terzo inning. Ochoa che ci ha portato in vantaggio sul 2-1, ma gli italiani riuscivano comunque a mettere a segno altre valide e lì si sono riportati avanti. È quando abbiamo deciso di cambiare sul monte.

Perché avete scelto Daniel Álvarez come partente?

Perché è un pitcher che viene dagli Yankees, gioca in Rookie League e ha una buona esperienza a un certo livello. Sapevamo come lanciava, lo avevamo portato con noi al Classic e qui volevamo un lanciatore che non nessuno avesse mai visto, né l'Italia né nessun'altra squadra. Ha iniziato bene creando all'inizio grosse difficoltà ai battitori italiani, ma al terzo inning ha cominciato ad avere molti problemi con la pallina. La palla del torneo è una SSK200, una pallina con le cuciture molto in rilievo a cui Daniel non era abituato. Si è fattto male a un'unghia, a cominciato a perdere velocità e controllo e abbiamo dovuto sostituirlo.

Invece Noguera è stato splendido sul monte.

Sì, lui aveva già dimestichezza con quella pallina, e ha lanciato davvero bene, giostrando bene con la tesa sui fili del piatto, accurato sulle curve. E anche se ha concesso qualche valida è riuscito a tenere a bada i battitori italiani molto bene.

La partita di oggi contro la Francia non ha presentato grandi difficoltà: 6-0 per voi.

Abbiamo cominciato con Leslie Nácar, un pitcher veloce, con una bella curva e un buon cambio, che ha lanciato sette inning a grande velocità, e lo abbiamo cambiato dopo due basi su ball, poi abbiamo messo Andrés Pérez e Iván Granados.

La prossima partita è contro l'Olanda. Avete già deciso il partente e la rotazione per questa seconda fase?

No, domani è il giorno di riposo, ci riuniremo noi dello staff tecnico, vedremo il bilancio finora dei lanciatori e decideremo. All'Italia Baseball Week eravamo arrivati con un monte un po' corto, ma con i nuovi innesti siamo a posto.

Ora che avete terminato la prima fase primi di gruppo, cosa ti attendi da questi Europei? E se arrivate in finale chi preferiresti avere come avversario, l'Italia o l'Olanda?

Sarà importante la prossima partita, che è contro la vincitrice dell'altro gruppo, l'Olanda, perché chi vince è praticamente la prima finalista. E in finale preferirei trovare l'Italia, che abbiamo già sconfitto all'Italian Baseball Week e poi di nuovo qui a Hoofddorp, peerché diciamo che gli abbiamo preso un po' le misure. L'Olanda invece ci ha sempre battuti e sappiamo che è una squadra fortissima. Ma credo che possiamo lottare alla pari contro tutti.

Che ti è sembrata l'Italia di ieri?

L'Italia ha dei buoni battitori, sono veloci sulle basi, ma noi abbiano un buon monte. Siamo riusciti a sbloccare la partita all'ultimo inning ma anche loro potevano portarsi in vantaggio e batterci. Quelle fra di noi sono sempre delle belle partite.

 

Informazioni su Luigi Giuliani 103 Articoli
Un vita spezzata in tre: venticinque anni a Roma (lanciatore e ricevitore in serie C), venticinque anni in Spagna (con il Sant Andreu, il Barcelona e il Sabadell, squadra di cui è stato anche tecnico, e come docente di Letteratura Comparata presso le università Autónoma de Barcelona e Extremadura), per approdare poi in terra umbra (come professore associato di Letteratura Spagnola presso l'Università di Perugia). Due grandi passioni: il baseball e la letteratura (se avesse scelto il calcio e l'odontoiatria adesso sarebbe ricco, ma è molto meglio così...).

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