Probabile che peggio di così non potesse andare. L'Italia ha sì vinto dalla Germania, ma l'Olanda ha battuto la Spagna e soprattutto solo 1 a 0. La più brutta delle ipotesi della vigilia per gli azzurri.
Avessero vinto gli iberici, i nostri avrebbero potuto puntare tutto sullo scontro diretto di oggi: o tu o io, anche col minimo scarto! Così invece anche vincere dagli oranje, e ripetersi poi domani con la Repubblica Ceca, non è detto che basti. Anzi vincere di poco non è sufficiente. Dipenderebbe, in caso infatti di arrivo alla pari in tre, dal risultato in termini di punti fatti e subiti: entrerebbe in ballo il famigerato "team quality balance". Che poi non è nemmeno chiarissimo in che modo andrebbe applicato.
Quei cinque punti al nono inning contro la Spagna pesano come macigni. Basti dire che se lunedì fossimo stati squadra di casa, e la partita fosse finita sul 4 a 3, saremmo a fare calcoli piuttosto diversi. Ma siamo a oggi, e alle 19, sul "campo 1" di Hoofddorp, l'Italia si gioca le sue residue speranze di finale.
Annunciato come partente Panerati, deve vincere, e non con solo uno o due punti di scarto. Di più. Non facile come dirlo, contro un'avversaria che se non sbaglio non ha perso una sola volta nelle ultime 33 partite ufficiali. Anche la storia è contro: con 70 sconfitte e 49 vittorie, dalla prima Italia-Olanda del 10 luglio 1957, a Roma. Ultimo successo azzurro all'Europeo del 2012, però proprio in casa loro: 8 a 3 a Rotterdam in finale e titolo europeo conquistato, l'ultimo.
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