“E’ un miracolo che siamo ancora qui. Senza investimenti e con tanti altri problemi, il fatto di festeggiare il settantesimo è già un’impresa”. Milano tra passato, presente e futuro. Nella ricorrenza della sua fondazione, era infatti il 20 settembre del ’46, il Milano Baseball c’è e vuole tornare ad essere protagonista. Sul “suo” diamante, teatro di tante sfide. L’ambizione della società targata United è di riavere il Kennedy, dove sabato si terrà la grande festa di compleanno, disponibile per la serie A 2017. Oggi la gestione è ancora provvisoria, tra Comune e FIBS infatti non c’è ancora una concessione definitiva. “Vogliamo un Kennedy di nuovo a pieno regime, possibilmente con il tabellone segnapunti. Deve diventare un centro di aggregazione, con una squadra composta da giocatori di Milano e di altre parti della regione – ha detto oggi il Presidente del Milano, Alessandro Selmi, durante un incontro di presentazione delle celebrazioni del 70esimo – Puntiamo molto sulle giovanili e anche al softball con l’obiettivo di avere una squadra di vertice fatta di atlete nostrane. Il camp che ogni anno si tiene a giugno per tre settimane richiama circa 60 partecipanti. Senza dimenticare anche la serie C. Occorre aumentare la visibilità”.
Milano vuole rilanciarsi. Ricordando quanto è stato fatto in questi 70 anni, inneggiando a quelle imprese memorabili che rappresentano le fondamenta per i progetti futuri. Lorenzo De Regny, ex-grande giocatore e tecnico, oggi dirigente e anima del Milano nonché factotum del baseball per ciechi: “L’anno più bello è stato il 1969 quando a Monaco vincemmo la Coppa Campioni contro Madrid. Una squadra di soli italiani, tutti di Milano. Cameroni lasciò a casa due ragazzi americani e con Silva sul monte trionfammo”.
Mauro Mazzotti, per 8 stagioni manager della squadra meneghina di cui è stato giocatore per 10 campionati, si sofferma sul periodo Mediolanum: “Uno degli errori commessi in quegli anni fu non comprendere che un grosso imprenditore come Berlusconi il baseball italiano non dovera lasciarselo scappare. La Mediolanum era una squadra nata per vincere. E siamo arrivati ad un passo dal portare Ron Washington a Milano”.
Si diceva della festa di sabato al Kennedy con un centinaio di ex-giocatori presenti. Uno dei momenti più attesi sarà la sfida amichevole alle 15.30 tra lo United guidato da Raoul Pasotto, Duarte e Bonetti e una selezione IBL condotta da Mauro Mazzotti coadiuvato da Passarotto e Phares (giunto appositamente dagli USA). Tra i confermati Roberto Bianchi e Bob Gandini, due grandi del Milano che hanno conquistato la Tripla Corona, Giancarlo Mangini, Piero Allara, Maurizio Brusati, Giancarlo Folli, Ivan Guerci, Marco Fraschetti, Robero Radaelli, Angelo Novali, Rogelio Maldonado, Cherubini (padre e figlio), Poma e Reginato, reduci dall’Europeo, Avagnina, Di Fabio e tanti altri. Che la festa abbia inizio…
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