Chicago e Cleveland, le World Series sono servite

Le due “Big C”, da domani impegnate nelle finali 2016, si affrontano per la prima volta. I Cubs non vincono dal 1908, gli Indians dal 1948. Francona ed Epstein, protagonisti a Boston, di fronte da avversari. Kluber e Lester possibili partenti

Cleveland e Chicago, che da domani si contenderanno il titolo, distano 344 miglia (circa 553 Km), ma hanno tanti punti di contatto oltre la I90, la più lunga Interstate degli Stati Uniti, che le collega. Entrambe le franchigie sono nate con questo sport, nel 1876 i Cubs (con il nome di White Stocking, da sempre a Chicago), nel 1894 gli Indians (originariamente in Michigan, poi dal 1900 a Cleveland), entrambe possono contare due anelli nelle loro bacheche, ed entrambe detengono il triste primato che le vuole come le due franchigie che da più anni mancano l'appuntamento con la vittoria. Per risalire all'ultimo titolo di Word Champions dei Chicago Cubs dobbiamo tornare indietro al 1908 quando l'elettricità muoveva i suoi primi passi nel mondo, la radio aveva da soli 6 anni fatto il suo esordio in Spagna e le due guerre mondiali non erano nemmeno un'ipotesi. I "North Siders" hanno vinto le World Series nel biennio 1907-1908, e l'ultima delle 11 apparizioni nella finalissima è datata 1945. La conquista dei primi 3 "pennant" di National League (1876, 1880, 1881) infatti, sono precedenti alla nascita della American League, o della American Association. Con il titolo del 1882 venne provata un "abbozzo" di World Series e venne disputata una "esibizione" tra i White Stocking ed i Cincinnati Red Stocking che terminò 1-1. Altre apparizioni in quelle che vengono definite "pre-World Series" arrivarono con i titoli di NL del 1885 e del 1886, entrambe contro i St.Louis Brown di un certo Charles Comiskey, che poi diventò il proprietario dell'altra franchigia di Chicago, i White Sox. La prima volta terminò 3-3, la seconda ebbero la meglio i ragazzi del Missouri per 4-2. Dal 1906 al 1908 i Cubs disputarono 3 Wolrd Series consecutive. Le prime videro la sconfitta dei "North Siders" per 4-2 nella sfida cittadina contro i White Sox, il cui proprietario era divenuto Charles Comiskey, ma il biennio successivo i "Little Bears" sconfissero per due volte i Detroit Tigers (4-0 nel 1907 e 4-1 nel 1908, quando per la prima volta vennero usati 4 arbitri anziché i due fino ad allora usuali). I Cubs tornarono a conoscere la sconfitta nelle finali del 1910 (1-4 contro i Philadelphia Atletichs), nel 1918 contro i Boston Red Sox (4-2). Durante gara1 di queste WS venne eseguita per la prima volta prima di una gara "The Star-Spangled Banner". I Cubs tornarono a giocarsi la finale ancora contro i Philadelphia A's nel 1929. Sotto di 1-2 nella serie, Chicago era avanti di 8-0 in gara3 alla settima ripresa ad un passo dal riportare in equilibrio le WS, ma i 10 punti subiti nella parte bassa dell'inning spostarono l'inerzia in direzione di Philadelphia e la serie terminò 4-1 per gli A's. Questa fu l'ultima World Series in cui venne realizzato un "inside-the-park-home-run", cioè una battuta che consente al battitore di tornare a casa senza che la palla esca dal diamante. Nel 1932 toccò ai New York Yankees approfittare della Maledizione della Capra e battere i Cubs per 4-0. Elemento che contraddistinse questa World Series fu il "called-shot" di Babe Ruth durante gara3 al Wrigley Field. La leggenda narra che "The Bambino" indicò il punto esatto dove avrebbe sbattuto fuori la palla lanciata dal povero Charlie Root sia dopo il primo che dopo il secondo strike che ha preceduto il fuoricampo. In realtà di certo ci sono solo le immagini dalle quali sembra che lo slugger degli Yankees indichi verso l'esterno centro dove poi sarebbe finita la palla. Per la "Hall of Fame and the Society for American Base-ball Research" questo è stato sufficiente per certificare la tesi del "called-shot". Nel 1935 i Detroit Tigers si vendicarono della doppia sconfitta degli inizi del secolo e si imposero per 4-2, e nel 1938 ancora gli Yankees chiusero la serie senza concedere una vittoria (4-0). Si arriva così alla finale del 1945 contro i Tigers, ultima presenza per i Cubs nelle World Series prima di quelle del 2016. Chicago, sotto per 2-3 nella serie, arriva all'ottavo inning avanti per 7-3, ma si fa riprendere grazie a 4 punti realizzati dai Tigers che portano la partita agli extra-inning. Un doppio di Stanley "Smiling-Stan" Hack al 12esimo regala l'ultima vittoria in una gara di World Series ai Cubs. Era l'8 ottobre 1945. Gara7, giocata ancora al Wrigley Field vide Detroit imporsi per 3-9 regalando ai Tigers la vittoria finale.
Gli Indians arrivano per la prima volta alle World Series nel 1920, anno del primo "pennant" di Amereican League. A giocarsi il titolo con Cleveland furono i Brooklyn Dodgers, che allora si chiamavano Robins, uin onore del loro manager Wilbert Robinson (si chiamarono così dal 1914 al 1931). Queste finali furono speciali perché si disputarono al meglio delle 9 partite anziché delle canoniche 7. Oltre a queste solo in altre 4 occasioni venne sperimentato questo sistema di assegnazione delle World Series (1903, 1919, 1921). Ma a consegnare alla storia questa serie fu l' unico triplo gioco effettuato in una finale (da Cleveland in gara5), il primo "Grand Slam" battuto in una WS (battuto sempre in gara5 dallo slugger degli Indians Elmer Smith), ed il primo fuoricampo di un lanciatore battuto in questa competizione (Jim Bagby, lanciatore degli Indians ancora in gara5). La serie, finita 5-2 per i "Tribe" venne dedicata alla memoria dell'interbase di Cleveland Ray Chapman, morto ad inizio stagione all'età di 29 anni, colpito alla testa da una palla lanciata da Carl Mays (Yankees). Anche la seconda delle 6 apparizoni complessive alle World Series degli Indians si rivelò vincente. Correva l'anno 1948 e l'avversario di turno erano i Boston Braves, la franchigia che, dopo un passaggio a Milwaukee, è l'attuale Atlanta Braves. Quell'anno Cleveland riuscì a strappare ai Red Sox il titolo di American League frapponendosi con una finale che altrimenti si sarebbe disputata tra le due franchigie di Boston. Questa è stata la prima World Series trasmessa su una rete nazionale, ed era per entrambe le compagini la seconda apparizione alle "Fall Classic". I Braves l'avevano giocata e vinta nel 1914, pertanto si è trattata della prima, e finora unica finale disputata da due franchigie che l'avevano precedentemente giocata e vinta. Per far si che si ripeta un evento del genere si dovrebbero affrontare Toronto Blue Jays o Los Angeles Angels of Anaheim e Miami Marlins o Arizona Diamondback, le uniche quattro franchigie ad aver sempre vinto le WS ogni qual volta le hanno disputate. A vincere le uniche World Series senza una squadra di New York dal 1947 al 1958 furono gli Indians si imposero per 4-2. Cleveland conobbe la prima sconfitta in una "Fall Classic" nel 1954, contro i New York Giants. Il 4-0 con cui i Giants si sbarazzarono degli stra-favoriti Indians fu il primo "sweep" della franchigia di New York in una finalissima. Quello con il quale si imposero sugli Yankees nel 1922 infatti, fu "sporcato" da un pareggio. Inoltre gara2 di questa serie, disputata il 29 settembre 1954, fu l'ultima partita di post-season disputata al Polo Ground dai Giants visto che non vinsero più "pennant" fino al 1962, quando erano già a San Francisco da 5 anni. Nel 1995 i Braves, nel frattempo trasferiti ad Atlanta (dal 1966), si prendono la rivincita sugli Indians e liquidano Cleveland per 4-2 e regalano ad Atlanta l'unica vittoria in uno sport professionistico. La serie, prima finale dopo lo sciopero del 1994 che aveva interrotto il campionato, fu molto equilibrata e vide ben 5 partite su 6 che si conclusero con un solo punto di differenza, compresa l'ultima che si chiuse con la vittoria per 1-0 di Atlanta con l'unico punto del match realizzato da un fuoricampo di David Justice su Tom Glavine al sesto inning. Nel 1997 gli Indians provano per l'ultima volta a giocarsi la finalissima. Di fronte i Florida Marilins che, vincendo per 4-3 la serie, diventano la prima franchigia della storia della MLB a vincere il titolo partendo dalle Wild Card. Con gara7 vinta per 3-2 all'11esima ripresa, questa World Series è la terza nella storia ad essere assegnata agli extra-inning dopo quella del 1924 vinta dai Washington Senators (gli attuali Minnesota Twins), sui New York Giants (4-3 al 12esimo), e quella del 1991 vinta dai Minnesota Twins contro gli Atlanta Braves (1-0 al decimo). E' curioso che due dei più importanti protagonisti della vittoria dei Boston Red Sox del 2004 che ha frantumato la "Maledizione del Bambino" vedano incrociare le proprie strade nella World Series che vede di fronti le due franchigie che mancano la vittoria del titolo da più anni. Terry Francona, allora manager dei "BoSox" è ora alla guida di Cleveland, e può vantare di un record di 8-0 nelle partite di WS giocate da manager, il più alto numero di vittorie senza sconfitte in gare "Fall Classic". Theo Epstein, "deus ex machina" di quei Red Sox, è colui che ha ricostruito i Chicago Cubs trascinandoli alla loro prima finale dal 1945 in soli cinque anni di lavoro. La serie si aprirà martedì sera al Progressive Field di Cleveland (l'ex Jacob Field che tutti da quelle parti chiamano ancora confidenzialmente "The Jack"), che dal 1994 ospita gli Indians. Dopo le prime due gare la "Fall Classic" si sposterà in quel di Chicago allo storico Wrigley Field, casa dei Cubs dal 1914, dove si disputeranno le successive 3 partite salvo poi, se necessario disputare in Illinois l'eventuiale gara5 e di nuovo in Ohio le successive eventuali gare 6 e 7. Sul monte di lancio in gara1 per i padroni di casa il partente sarà Corey Kluber (2-1, 0.98 media ERA e 20 strike-out in 18.1 inning lanciati in queste post-season), mentre per gli ospiti dovrebbe partire l'MVP delle NLCS (in condominio con Javier Baez), Jon Lester (2-0, 0.86 media ERA e 14 strike-out in 21.0 inning lanciati in questa serie), anche se la notizia non è ancora ufficiale.

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

Commenta per primo

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.