Ok, sabato scorso a Belgrado la CEB, la confederazione europea del baseball, ha cambiato presidente. Al posto dell'olandese Jan Esselman è stato eletto il presidente della federazione francese Didier Seminet.
E' vero che il congresso ha segnato il ritorno dell'Italia nel consiglio continentale, dopo che nel 2013 i rappresentanti della FIBS sbatterono la porta, restandone chiusi fuori: un ritorno però a livello di minimo sindacale, di "member at large" (come l'olandese Roderick Balk peraltro), quando in origine la candidatura di Marco Mannucci era una vicepresidenza. E' altrettanto vero che l'assise di Belgrado ha segnato il ritorno alla collaborazione fra Italia e Olanda. Si è trattato però di un asse risultato perdente.
Il presidente uscente Esselman infatti ha ritirato la propria ricandidatura alla massima carica quando si è reso conto che non ce l'avrebbe fatta, contro il gruppo Francia-Germania-Cechia, dopo che Petr Ditrich, qualche giorno prima, si era chiamato fuori.
E' indubbio che il nuovo presidente della FIBS, Andrea Marcon, si è trovato a dover affrontare praticamente su due piedi un qualcosa che per gli altri era cominciato molto tempo fa, ma di qui a chiamare un successo quello al congresso di Belgrado ne passa. Il vero "vincitore" dello scorso fine settimana infatti, a parte il diretto interessato, è stato il presidente della federazione mondiale Riccardo Fraccari, la cui idea sarebbe l'abolizione delle confederazioni continentali e la loro sostituzione con "uffici" della WBSC.
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