L'Italia, nella gara di preparazione in vista della prima sfida del World Baseball Classic, prevista per il 9 marzo al Charros de Jalisco, in Messico, contro i padroni di casa, sfida e batte i campioni in carica dei Chicago Cubs con un complessivo 8-7. Certo, vanno fatte alcune importanti precisazioni, ma comunque per il team di Marco Mazzieri è una bella iniezione di fiducia in vista delle gare che vedono gli azzurri giocarsi la qulificazione in un girone molto complicato con Messico, Venezuela e Porto Rico. Senza la stella della clamorosa impresa del 2013 Anthony Rizzo (superammo il turno chiudendo la competizione al settimo posto), che peraltro gioca proprio con Chicago, l'Italia si presenta alla gara di Spring Training un poco come al WBC, ovvero nel ruolo di vittima designata. Invece il roster mostra il giusto entusiasmo e dopo aver sofferto contro un certo John Lackey, lanciatore partente di 38 anni alla sua 15esima stagione di MLB, che in 2.0 inning lanciati concede giusto una valida, inizia a produrre punti sul malcapitato rilievo Pedro Strop. Daniel Descalso cun un doppio porta a casa Andreoli, un singolo di Francisco Cervelli fa coorere a punti Nimmo e lo stesso Descalso e la parte alta del terzo inning si chiude con gli azzurri avanti 3-0. Un lancio pazzo di Tiago DaSilva, lanciatore nell'orbita Minors messicana, permette a Jon Jay di chiudere la terza ripresa con i Cubs che realizzano il loro primo punto.
Prima di DaSilva, merita una menzione particolare il 23enne Luis Lugo, lanciatore di A+ dei Lynchburg Hillcats, nell'organizzazione degli Indians, che nei primi due inning a concesso una sola valida. Alla quarta ripresa, con Hector Rondon sul monte di lancio, l'Italia allunga ancora grazie ad un singolo di Brandon Nimmo che porta a casa Gavin Cecchini e ad un errore di Zobrist che consente ad Andreoli di segnare il parziale 5-1. L'esterno Nimmo e l'interbase Cecchini, sono i giovani prospetti più promettenti dei New York Mets e, dopo aver esordito lo scorso anno in MLB, sembrano pronti per entrare in painta stabile nel roster. Particolarmente in forma sembra Brandon Nimmo, secondo miglior battitore in trilpoA della scorsa stagione, che in questi spring training ha al momento la seconda miglior media battuta dopo Guillermo Heridia (.476 contro i .500). Nella sesta ripresa succede di tutto. Prima il doppio di Cecchini, ancora lui, su lancio di Carl Edwards Jr. che porta a casa Liddi (autore dell'unica valida su Lackey al secondo inning), poi nella parte bassa il roster di Joe Maddon si sveglia ed inizia macinare punti. Un fuoricampo da due punti di Taylor Davis su Frailyn Florian, un singolo di Jeimer Candelario su Trey Nielsen ed un fuoricampo da tre punti di Chris Dominguez ancora sul 23enne nell'organizzazione dei Cardinals, ribaltano il risultato e portano il parziale sul 6-7 per Chicago.
Il settimo inning scorre veloce e nell'ottavo si segnala solo un doppio di Drew Maggi, interno nell'orbita Dodgers All Star della Texas League nel 2015 e 2016, su Jake Buchanan. L'ultima fiammata degli azzurri si realizza all'ultima ripresa quando, in situazione di due out ed un giocatore in prima, Rob Segedin, altro giocatore in orbita Dodgers, realizza il fuoricampo da due che chiude il match sull'8-7 per l'Italia grazie anche a Daury Torrez che chiude il match con due flyout ed 1 eliminazione al piatto. Una bella ed avvincente partita dunque, che lascia aperta la porta alla speranza che questo roster italiano farcito di giovani speranze e qualche giocatore d'esperienza come i due catcher Drew Butera e Francisco Cervelli e come l'interno Daniel DeScalso, ed il seconda base Chris Colabello possano ben figurare anche in questa edizione del WBC. Certo i Cubs, come nella migliore tradizione delle franchigie allenate da Maddon, in questa fase di Spring Training sperimenta molto, utilizzando tutti i giocatori nel roster, anche quelli che poi torneranno nel giro della Minors o che verranno rilasciati prima dell'inizio della stagione, però questa storica vittoria può alimentare l'entusiasmo che si respira all'interno di questa nazionale dove il vero punto di forza può essere proprio la voglia di emergere.
E tanto per continuare a voler credere nelle favole, ieri il Messico ha perso 7-3 contro i Padres…
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