Con la chiusura, a fine marzo, del mercato (la sessione "d'emergenza", dal 25 giugno al 5 luglio, riservata agli Asi, non riguarda squadre della stessa serie e categoria) possiamo dire che siamo pronti a un "altro" campionato. Certo, ci potrebbe essere ancora qualcosa a livello di stranieri, per i quali c'è la possibilità di tesseramento e/o taglio fino all'ultimo turno di regular season, e Rimini ha ancora un visto disponibile, la T&A San Marino, teoricamente, potrebbe tesserarne ancora due.
Parlando comunque di IBL, per venerdì 14 aprile si annuncia un qualcosa assolutamente diverso, da quanto visto l'anno scorso. Non solo perché si torna, dopo un'eternità, alle due partite per fine settimana (giusto o sbagliato che sia, dipende dai punti di vista, e ci torneremo sopra a questo).
Credo che mai una squadra campione d'Italia abbia cambiato tanto quanto l'UnipolSai nel corso dell'inverno 2016-2017. Soprattutto a livello di stranieri, con tutti i lanciatori (Zielinski, Searle e Rivero) sostituiti, per un motivo o per l'altro, e Nosti, i due Garcia e Flores come facce più o meno inedite fra i position players.
Detto di chi ha lo scudetto sulla casacca, al Rimini sembrerebbe oltretutto che sia stata particolarmente indigesta la sconfitta in finale con i bolognesi: sei nuovi su nove, nell'allestimento tipo, in seguito a qualcosa come 13 uscite dal roster, compresi tutti gli "stranger". Mica poco poco.
Più di tutti ha mutato volto sicuramente il Novara, che fra una cosa e l'altra ha confermato solo Modica, Bassani e Doboletta fra i teorici partenti in formazione, dopo l'anno da ultima appena passato.
A metà strada, fra massimo e minimo, T&A e Nettuno. Con la differenza che sul Tirreno hanno fatto tabula rasa dei non italiani. Certo la scelta del San Marino di puntare, almeno a oggi, su due stranieri e quattro non-Asi fa pensare che la squadra del neo manager Nanni guardi più alla Coppa Campioni che al campionato.
In definitiva, chi ha continuato più delle altre sulla sua strada, nonostante l'esclusione dai playoff nel 2016, è il ParmaClima: quattro partenze e quattro arrivi con tre ritorni – Desimoni, Rivera (e Scalera) – e l'incognita di un Eduardo Sanchez (47 partite in Major) tutto da scoprire però come partente.
La Tommasin invece sembra proprio una scommessa, senza più Ruiz, Nosti, Malengo, Alvarez, Epifano, Ferrini. Il "nome" del campionato 2017 è il suo: Mark Teahen. Majorleguer di spessore, con 831 partite all'attivo, ma un tantino d'antan (visto che sono tutte presenze collezionate fra 2005 e 2011, e che dal 2013 aveva ufficialmente aveva il guanto appeso al classico chiodo.
Quanto alla matricola Padule, continuo a pensare che fra IBL e serie A Federale ci sia un abisso, e i neo arruolati dalla massima serie hanno perso pure un Pinto e un Simone Neri, due dei loro migliori battitori. Volesse il cielo che il team di Minozzi non fosse la squadra materasso di quest'anno, che magari darebbe un senso alla reintroduzione della promozione/retrocessione al vertice del baseball italiano.
A proposito di allenatori, visto che ho citato Minozzi (subentrato ad Osella), da notare come solo Frignani a Bologna – ci mancherebbe – D'Auria a Nettuno, Gerali a Parma e Aluffi a Padova si sono guadagnati la conferma. A Rimini, infatti, al timone ci sarà Ceccaroli, al posto di Munoz. A San Marino Nanni invece di Mazzotti. E a Novara Duarte.
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