San Marino stecca la prima, l'Amsterdam passa per 5 a 1

Decisivi quattro punti al sesto attacco, due errori difensivi e l'ottima prova del pitcher Kevin Heijstek. L'unico lampo per la formazione di Nanni è il solo-homer di Chiarini

Inizia male l'avventura della T&A San Marino nella European Champions Cup di Regensburg. Contro i campioni in carica dei Pirates Amsterdam la formazione del Titano è rimasta in partita sino al sesto, ovvero sino a quando è stata sostenuta dal partente Quevedo, capitolando poi con quattro punti subiti nello stesso inning. Decisivi due errori difensivi (tanto che di cinque punti subiti uno solamente è di pgl) e la bella prestazione del lanciatore Kevin Heijstek, particolarmente a suo agio quando incontra formazioni della nostra Ibl.

Il coach olandese Urbanus infatti decideva di affidare al suo braccio il match d'esordio, forte 5 vittorie e 0 sconfitte su 7 partenze in pedana (e 1,43 di pgl) sino a questo momento, uno dei punti fermi di questi Pirates che viaggiano in campionato a 18-3 e sono saldamente in testa. Nanni dal canto si giocava la sua carta migliore in pedana, quel Carlos Quevedo che in campionato dopo 8 partenze è a 4-1, con 1,99 di pgl.

Proprio Quevedo al primo riusciva a limitare i danni di quello che potenzialmente poteva essere un inning sanguinoso. Con Drajer in posizione punto dopo un singolo e un bunt di sacrificio, arrivava l'errore di tiro del seconda base Ferrini che faceva entrare un punto e consentiva ad Urbanus di raggiungere la seconda. Quevedo non perdeva l'aplomb e lasciava al piatto i due migliori battitori degli olandesi, Lampe e Rombley (434 e 379 di media in regular season), strike out intramezzati dalla base a Berkenbosch. Anche al terzo i Pirates si trovavano con i corridori in posizione punto, in terza e seconda ma con due fuori, e pure in questo caso il pitcher sammarinese sbrogliava la situazione costringendo Rombley ad un'innocua rimbalzante sull'interbase.

Sino a quel momento la T&A non era mai riuscita a pungere. Per i primi quattro inning Heijstek è stato da partita perfetta, 12 uomini affrontati e 12 eliminazioni in soli 38 lanci. La scossa arrivava ad inizio del quinto: sul conto di uno strike Mario Chiarini spediva la palla fuori dal campo per l'1 a 1, e la prima valida ospite valeva anche il punto del pareggio. Il pitcher olandese non si scomponeva e chiudeva la ripresa con due strike out e un'eliminazione in diamante. Sempre uno strike out, ai danni di Ermini, faceva svanire una buona opportunità per passare in vantaggio al sesto, quando c'era Pulzetti in terza e due fuori.

Al cambio campo i Pirates chiudevano i conti, sfruttando al massimo il secondo errore di tiro della difesa sammarinese su una rimbalzante del leadoff dell'inning Berkenbosch. Quattro ball a Rombley e il singolo al centro di Croel caricavano le basi ed entravano due punti su battuta di Gerard sull'interbase, poi sulla volata di Clarijs. Nanni decideva di togliere Quevedo (5,1 rl, 5 bv, 3 b, 5 k) con Ascanio, che concedeva due basi e un singolo per il 5 a 1, parziale che poteva anche essere più pesante se gli olandesi non avessero lasciato tre corridori in base, cosa avvenuta anche al settimo attacco.

Il San Marino all'ottavo aveva la concreta possibilità di rifarsi sotto. Con due fuori e uno in base, arrivavano il singolo di Reginato e la base a Poma, ma ancora Ermini non riusciva a concretizzare l'occasione producendo un'innocua rimbalzante quando le basi erano cariche. Era l'ultimo uomo affrontato da Heijstek (8,0 rl, 4 bv, 2 b, 7 k) che al nono lasciava a Hendrix il compito di chiudere la pratica.

La T&A tornerà in campo domani alle 19, quando sfiderà i padroni di casa del Regensburg con l'obbligo di vincere, per potersi giocare il tutto per tutto nell'ultimo impegno del girone eliminatorio, fissato per venerdì alle 16,30 nel derby di Ibl contro il Rimini.

 

Il tabellino completo (box score) della partita San Marino-Amsterdam

 

Informazioni su Mauro Cugola 547 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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