Silenzio e commozione stamattina, al diamante "Fainardi" di San Pancrazio, per l'estremo saluto al Presidente della Crocetta Baseball Gianni Ferrarini, scomparso giovedì sera dopo una lunga degenza.
Una cerimonia particolarmente sentita, alla presenza di tutte le squadre del Gruppo, interrotta soltanto dall'inno Crocetta e dalle parole del figlio Ivan: «Salutiamo Giannone, come lo chiamavamo noi in famiglia. Presidente perché ha fatto il presidente di moltissime cose, ma quella che gli dava più soddisfazione era senza dubbio la Crocetta: era pieno di giovani e si sentiva un po' più giovane lui. Lui è nato più o meno là – indica con la mano, Ivan, un punto oltre l'esterno verso il semaforo di San Pancrazio -, a circa 200 metri di distanza, per cui si sentiva a casa. La continuità è la cosa più importante. Lui ha dato la possibilità a tanti giovani di poter provare e andare avanti, cosa cui teneva tanto. L'ultima cosa è di ricordarlo sempre con il sorriso; oggi è il giorno della tristezza, ma da domani sono sicuro che tutti lo ricorderemo con un sorriso, magari a una grigliata e con la birra in mano, come piaceva a lui. Grazie a tutti per l'affetto. Ora lo lasciamo andare».
Gianni Ferrarini, una vita dedicata alla famiglia, all'azienda e alla Crocetta, in un ordine che non sempre è stato esattamente quello. Dal 1986 legava il suo nome, attraverso il marchio Farma, alla Crocetta Baseball. Se n'è andata, prima di tutto, una persona di grande cuore e animo, di grande spessore umano, amatissima da tutti. Se n'è andato un uomo, ma resta un monumento. La sua memoria rimarrà indelebile in chiunque abbia avuto il piacere di conoscerlo in tutti questi anni.
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