Quando per strade varie mi è arrivata la cosa che sulla proposta di modifica dei primi due campionati di baseball fatta dalla Federazione c'era una posizione "unitaria" degli attuali otto club della massima serie mi sono detto: sta a vedere che l'IBL è finalmente diventata adulta. A parte le smentite di tutti sulle voci di una costituenda Lega. Figuriamoci però se poteva mai essere così!
Sei società su otto si sono ritrovate lo scorso fine settimana a Rimini e sono arrivate alla conclusione di dire, come abbiamo già scritto, semplicemente "NO". E di comunicare il tutto alla FIBS, con la firma in calce e l'approvazione anche delle due assenti e della presentie per delega. Una bocciatura che, in pratica, è unciamente sul metodo. Perché le "controproposte" invece parrebbe che, in loco, siano state all'incirca sette diverse, su sei partecipanti. Sette che forse diventerebbero dieci – sai mai – andando a chiedere a chi ha aderito successivamente per quanto a titolo pieno. E poi ci sarebbero da contare quelle delle due promosse dalla serie A Federale…
La lettera mandata a chi di dovere censura all'unanimità "le modalità", richiama la promessa non mantenuta di convocare una riunione delle società entro giugno e il termine perentorio (del 15 luglio – ndr) fissato per le deduzioni. Insomma, niente di nuovo sotto il sole. Questioni di lana caprina: anzi il ridicolo.
Di "contro" l'idea della Federazione su IBL (o Serie Nazionale che dir si voglia, e il perché di questo già sarebbe un punto) e serie A ne ha, a partire dalle soste di due settimane nel 2019 e 2020 – che hanno un costo per le squadre – per Europeo e Qualificazioni Olimpiche. Dirlo però non sarebbe stato male.
La posizione ufficiale delle otto sorelle invece è che "tocca alla FIBS adesso fare una nuova proposta". Un bel modo di porgere il coltello all'avversario, se tale è considerato, tenendolo per la lama. Il manico è lasciato a Marcon e Mignola. A cui adesso basta solo essere" bravini". Non fare, il troppo o il poco, di cui, qualcuno o qualcun altro, accusavano Fraccari.
All'ancor nuovo presidente federale basterà non cercar di strafare, di voler stravincere. Tenendo conto che, ad oggi, ha ottenuto solo un risultato, sull'argomento: riuscire a metter d'accordo, una parte, dei "fochiani" con, una parte, degli "antoliniani".
Marcon deve convincersio che è, ancora almrno, un presidente che al primo turno in assemblea, a novembre, ha raccolto il 34/35 per cento dei voti, contro il 43/44 di Fochi. Fraccari invece era uno che è andato oltre il 74{3c38863a789277316761e239a35b200e3d4a2f31dded88802b4c1111697a87a6} contro Didonato nel 2004, oltre il 90{3c38863a789277316761e239a35b200e3d4a2f31dded88802b4c1111697a87a6} nel 2008 contro Micali. Quando gli è andata proprio male, nel 2012, 58.18 contro Carnevale, ma sempre senza bisogno di ballottaggi. Non deve fare un punto di forza, ad esempio, delle sedicenti possibili adesioni al progetto di formazioni di A Federale che però chiedono, "in cambio", le due partite in un solo giorno. Questa sarebbe una sconfitta, come quella di andare al muro contro muro, dove a perdere sarebbe solo il baseball.
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