“La mia ricetta per il baseball italiano”

Un’idea per ridare speranza e futuro ai nostri campionati: 4 gironi da 6-8 squadre, 3/4 stranieri per squadra ma 2 in campo per ogni partita. Nord-ovest, Nord-est, Centro-Nord e Centro, aspettando il Sud. E una nazionale di vera scuola italiana

Sento molto parlare e discutere, negli ultimi tempi, di riforme e nuove idee per i campionati di baseball prossimi venturi. Personalmente ritengo che siamo arrivati ad un punto di non ritorno e bisogna fare qualcosa di importante, che entri nella testa di ciascuno e possa essere condiviso, qualcosa che resti nel tempo senza cercare di tappare i buchi solo per la stagione in corso o quella successiva e poi quello che succede succede…
Ptremetto che ciò che vorrei portare all'attenzione di tutti è un'idea personale frutto di una vita passata sui campi di tutto il mondo e di chi ha davvero nel cuore il baseball italiano. Farei di tutto per dare una svolta definitiva e contribuire ad un progetto che vada avanti negli anni e garantisca ai nostri giovani un futuro più roseo. E soprattutto una garanzia di poter vedere più Italiani possibili sui nostri diamanti, giocando di più e cercando di arrivare (badate bene) non a Tokyo fra 3 anni ma a Los Angeles fra 11. In quella città dove tutto iniziò nel 1984 con una squadra forte e composta da tutti giocatori Italiani, di vera scuola Italiana. Non voglio logicamente tralascire la possibilità di qualificarci anche alle Olimpiadi di Parigi tra 7 anni, cioè nel 2024. Per quelle più imminenti, a Tokyo, non penso avremo molte chance a meno dell'apporto di oriundi in occasione de gli Europei che valgono la qualificazione.
Tornando ai campionati, dividerei l'Italia in 4 – aspettando che il Sud sia in grado di sfornare giocatori e squadre – in questo modo: 4 gironi da 6-8 squadre con 3/4 stranieri per squadra ma solo 2 in campo per ogni partita. Centro Nord, Nord-Ovest, Nord-Est e Centro, prediligendo la distanza territoriale con orari da stabilire tra le società. 4- 5 partite settimanali, quelle con distanza tra 200 e 300 km. al massimo nel fine settimana. Chiamandola Regular Season, con partenza fine marzo/prima settimana di aprile e termine a Luglio: quindi 60-80 partite a seconda del numero delle squadre per girone.
I play-off inizierebbero la prima settimana di agosto con un round-robin a 8 squadre (andata e ritorno) con gare infrasettimanali a seconda della classifica e delle distanze da percorrere. Le prime 4 disputano semifinale e finale al meglio delle 7 partite giocando Venerdì, Sabato, Lunedi, Martedi, Mercoledi, Venerdi e Sabato.
Le squadre non qualificate ai play-off avrebbero comunque disputato 60-80 partite, fatto esperienza e risparmiato migliaia di euro, considerando che non ci sono notti da passare in hotel. Inoltre si potrebbe pensare anche ad una nuova formula per la Coppa Italia arrivando ad un torneo ad 8 squadre che comprende le prime 4 classificate e le altre 4 che usciranno dalle qualificazioni tra le escluse ai playoff, permettendo anche a chi vince lo scudetto di poter conquistare anche la Coppa Italia (ciò che oggi non succede).
Logicamente via la IBL, ci sarebbe solo la Serie A, poi la B e la serie C. ogni anno retrocederebbero una per girone e salirebbero le squadre che dalla serie inferiori vinceranno i rispettivi campionati. Cosi facendo avremo più squadre, più atleti (perché avrebbero la possibilità di giocare e giocare di più e nel giro di 4-5 anni torneremo ad essere la nazione più forte d'Europa con tutti Italiani). E a tendere, ci tengo a sottolineare, che con così tante partite (circa 120 tra regular season e playoff) saremmo uno dei primi cinque campionati più importanti al mondo. Facile comprendere quindi in prospettiva l'attrattività per sponsor e grandi campioni per l'Italia.
Lo stesso discorso si può applicare al settore giovanile: giocare tanto, divertirsi molto e portare altri amici sul diamante, perchè giocando tanto aumentano gli stimoli nei ragazzi a fare meglio, crescendo con la giusta mentalità e con la giusta dose di competizione. Sempre per vincere, nel baseball non si pareggia mai.
Questo è quello che pensa Ruggero Bagialemani. Un sogno? Forse. Comunque è l'unica strada da percorrere a mio avviso altrimenti tra qualche anno, finiti i soldi anche a Bologna, Rimini e qualche altra squadra, cesseremo proprio del tutto. Invece, serve una svolta così torneremo sui quotidiani nazionali presentando un massimo campionato a 24 o 32 squadre coinvolgendo le grandi città che tornerebbero (non avendo spese folli) senza problemi, in più verrebbero meno anche i noiosi allenamenti settimanali.
Mi sono dilungato, ma ho ritenuto giusto dare la mia impressione visto il momento che stiamo attraversando dove la squadra Campione d'Italia non viene citata da nessuno dei 3 quotidiani sportivi nazionali più importanti.

P.S. Logicamente non è una cosa da attuare domani, per vedere i risultati ed assimilare tutto ci vorrà qualche anno, perchè i giocatori si fanno col tempo e non dopo una partita o una buona stagione.

 

Informazioni su Ruggero Bagialemani 7 Articoli
Ruggero Bagialemani è nato a Roma nel 1963. Inizia a giocare sin da bambino e si mette in luce già nelle giovanili. La sua carriera da giocatore è piena di successi, mentre l'ultima affermazione da allenatore è quella ottenuta l'anno scorso in Coppa Italia. E' alla guida della formazione verde-azzurra dal 2002 (con una interruzione nel 2009 e 2010, quando allenò il Grosseto) dopo aver vinto come giocatore 4 scudetti, 2 coppe dei campioni, 2 supercoppe europee, 2 coppe Italia e 3 coppe Ceb. Ha al suo attivo 14 "guanti d'oro", 10 come interbase e 4 da terza base. Bandiera per anni della Nazionale (convocato per ben 18 anni consecutivi, dall'82 al '98) con la quale ha vinto - unico in Italia - quattro campionati europei. Della formazione azzurra detiene ancora il record di presenze e battute valide, nell'89 è stato eletto miglior giocatore d'Europa e convocato con la All Star del resto del mondo nella partita disputata (e vinta) ad Atlanta nel '90. Di lui si ricorda anche la valida decisiva, agli extra inning, contro l'Australia a Grosseto, che portò l'Italia alla seminifale del Mondiale '98 e poi al quarto posto, miglior risultato di sempre mai raggiunto dagli azzurri. Vanta anche la partecipazione a 3 Olimpiadi, 7 campionati del Mondo e 5 coppe intercontinentali. Detiene ancora il record di battute valide (1.348) con il Nettuno, di cui è stato per 10 anni il capitano, vanta anche uno scudetto nei ranghi di dirigente nel 2001. Bagialemani detiene anche un singoolo primato: quello di 7 valide in un solo incontro (storico derby vinto dal Nettuno sull'Anzio per 44-0). Da quando guida la squadra laziale ha raggiunto quattro volte la finale scudetto, le ultime tre consecutive perse a gara-7.

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