Ci siamo. Dopo 34 partite di regular season – dal "lontano" 15 aprile fino al weekend scorso – rincorse e sorpassi, sorprese e delusioni, tagli e ingaggi, per la IBL è arrivato il momento clou che da ufficialmente il via alla corsa tricolore. Nulla di nuovo all'orizzonte in termini di contendenti. E' cosa nota, ormai da tempo, che l'affare scudetto riguarda due regioni che – meritatamente – hanno espresso le quattro semifinaliste. Bologna, San Marino, Nettuno e Rimini, in rigoroso ordine di apparizione in classifica. Un plauso, ci sta, anche alle altre quattro nobili escluse, Parma, Novara, Padova e Padule, che hanno dato tutto fino in fondo.
Quanto bello – ma al momento impossibile – sarebbe poter parlare di una regular season ancora in pieno svolgimento e allargata anche ad altre realtà come Torino, Milano, Ronchi, Firenze, Roma, Messina etc. Ma questa è un'altra storia. In attesa che il duetto tra società di IBL e FIBS sblocchi una situazione "stagnante" sul fronte riforma campionati (entro fine mese dovrebbero essere in agenda almeno un paio di incontri per giungere finalmente ad una soluzione per il prossimo triennio), l'attenzione si sposta doverosamente sulle due sfide al meglio dei 5 incontri che questa stasera alle 20.30 al "Gianni Falchi" e al "Serravalle" apriranno i playoff 2017.
Bologna-Rimini e San Marino-Nettuno. Non vi è dubbio che interesse e spettacolo non mancheranno. Al di là delle apparenze, confidiamo però molto nei quattro manager, nelle loro capacità di trasmettere grinta, entusiasmo e sana competizione, per tornare ad appassionare e creare curiosità sulla post-season all'italiana. Il nostro baseball ne ha bisogno. Frignani e D'Auria, i manager più "vecchi" (nominati alla guida di Bologna e Nettuno tra ottobre 2016 e gennaio 2016), Nanni e Ceccaroli, i "nuovi" nel dug-out di San Marino e Rimini. Quattro moschettieri del batti e corri nazionale alla ricerca di trionfi, che dettano indicazioni precise alle rispettive squadre, pronti – se necessario – a cambiare rotazioni e strategie, con il classico rimescolamento delle carte in tavola.
Bologna è un'autentica trita-sassi. Svetta con il miglior attacco, la difesa più attenta e domina pure sul monte di lancio. L'UnipolSai insegue il secondo tricolore consecutivo. Di fronte un Rimini che incarna, da sempre, i panni dell'avversario scomodo e guastafeste, pronto ad approfittare di ogni passo falso. La T&A SanMarino vive una seconda giovinezza con l'arrivo di colui (Nanni) che a Bologna in 10 anni di trofei ne ha conquistati ben 9, tra competizioni italiane e internazionali. E ora ha pure un Nieve in più. Eppoi il Nettuno, quel Nettuno, che ci ha abituato a playoff combattuti fino all'ultimo strike. Alberto D'Auria ha lavorato bene e i risultati sono arrivati, nonostante defezioni importanti.
L'augurio è di poter assistere a gare ad alto tasso emotivo. Non importa chi vinca o perda. Il baseball deve ritrovare, anche con queste sfide che porteranno alle "Italian Series", un suo calore, un'esaltazione di valori agionistici e di prestazioni, per uscire dal torpore che purtroppo lo sta attanagliando da troppo tempo. E l'auspicio è anche di vedere, con rispetto dei validissimi stranieri, comunitari, oriundi etc. che calcano i nostri diamanti, un match-winner che sia magari un giovane prospetto dei nostri vivai. Perche, anche di questi, il baseball italiano ha enorme bisogno per rilanciarsi.
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