Bologna si tiene stretta l'Europa

La Fortitudo vince la decima Coppa Italia. Novara paga un pessimo primo inning di Buffa preferito a Bassani

Una squadra non ha sbagliato la partita da non fallire, un'altra ha interpretato male la partita della vita al termine di una stagione che comunque ha visto Novara lottare al livello delle primissime. Certo, le ripercussioni per una mancata qualificazione alla prossima European Cup si sarebbero avvertite molto di più in casa Fortitudo ed ecco allora la truppa di Frignani ha interpretato nel modo migliore la doppia giornata allo Stadio dei Pirati, resettando la prematura uscita in semifinale scudetto e affidandosi alla collaudata coppia Lansford (ieri)-Rivero (oggi) per raggiungere Rimini e San Marino in Europa, esattamente lo stesso terzetto delle ultime stagioni.
Favorita anche dall'eccessivo rilassamento di San Marino e della discutibile scelta del manager di Novara, Duarte, che ha preferito Buffa come partente rispetto a un Bassani in grandi condizioni di forma, salvo poi mandare in pedana lo stesso Bassani in avvio di secondo inning quando l'ex pitcher della Fortitudo aveva fatto scappare i buoi, tradotto cinque punti sul vetusto tabellone dei Pirati, con il solo-homer di Vaglio a dare il via al festival bolognese. Rivero concede qualcosina (7 valide) ma tiene la partita sotto controllo, al resto ci pensa la difesa biancoblu che gira tre doppi giochi.
E all'ottavo Lele Frignani, forse memore del famoso finale di garauno play-off contro Rimini, decide di togliere Rivero e mandare in pedana Corradini. Che di mestiere conducde in porto la vittoria, portando a Bologna la decima coppa Italia (7-1), la quinta negli ultimi dieci anni, che di fatto è il terzo obiettivo della stagione ma acquista importanza perchè si porta dietro il biglietto per l'Europa.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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