Una squadra non ha sbagliato la partita da non fallire, un'altra ha interpretato male la partita della vita al termine di una stagione che comunque ha visto Novara lottare al livello delle primissime. Certo, le ripercussioni per una mancata qualificazione alla prossima European Cup si sarebbero avvertite molto di più in casa Fortitudo ed ecco allora la truppa di Frignani ha interpretato nel modo migliore la doppia giornata allo Stadio dei Pirati, resettando la prematura uscita in semifinale scudetto e affidandosi alla collaudata coppia Lansford (ieri)-Rivero (oggi) per raggiungere Rimini e San Marino in Europa, esattamente lo stesso terzetto delle ultime stagioni.
Favorita anche dall'eccessivo rilassamento di San Marino e della discutibile scelta del manager di Novara, Duarte, che ha preferito Buffa come partente rispetto a un Bassani in grandi condizioni di forma, salvo poi mandare in pedana lo stesso Bassani in avvio di secondo inning quando l'ex pitcher della Fortitudo aveva fatto scappare i buoi, tradotto cinque punti sul vetusto tabellone dei Pirati, con il solo-homer di Vaglio a dare il via al festival bolognese. Rivero concede qualcosina (7 valide) ma tiene la partita sotto controllo, al resto ci pensa la difesa biancoblu che gira tre doppi giochi.
E all'ottavo Lele Frignani, forse memore del famoso finale di garauno play-off contro Rimini, decide di togliere Rivero e mandare in pedana Corradini. Che di mestiere conducde in porto la vittoria, portando a Bologna la decima coppa Italia (7-1), la quinta negli ultimi dieci anni, che di fatto è il terzo obiettivo della stagione ma acquista importanza perchè si porta dietro il biglietto per l'Europa.
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