Andrea Marcon, vi racconto il mio primo anno da presidente Fibs

«Sono stati 365 giorni impegnativi, duri, ma sono soddisfatto, innanzitutto per la normalizzazione del sistema». Il massimo dirigente mette al primo posto delle cose fatte «le finali giovanili su sede unica»

«Sono stati 365 giorni impegnativi, duri e la fase post elettorale è durata fin troppo. Ma sì, sono soddisfatto».

Andrea Marcon, presidente della Fibs, traccia un bilancio a un anno esatto dalla sua elezione, avvenuta il 26 novembre 2016.
«La mia è stata  una presidenza di lavoro – sottolinea Marcon – e posso dire che in questo anno sono cambiate molte cose. La Fibs ha cambiato direzione, anche se il cambiamento deve essere fatto progressivamente».
Pensava di trovare una situazione migliore o peggiore?
«Si poteva sperare di trovare di meglio».
Quanto pesa il debito?
«Un milione e 600mila euro sono un bel fardello: mi costringono a non impiegare 400.000 euro per l'attività».
«Nonostante la necessità di sistemare i conti – aggiunge Andrea Marcon – nel 2017 abbiamo fatto più attività che in passato con i tornei nelle nuove categorie Under 12 e Under 15. Adesso stiamo mettendo mano ai regolamenti per evitare infrazioni a livello comunitario e siamo chiudendo le questioni di carattere legale. Il movimento deve capire che è il momento di marciare uniti, nella stessa direzione per centrare gli obiettivi che ci siamo prefissi».
«Purtroppo nell'ultimo consiglio federale – prosegue il massimo dirigente – siamo stati costretti a prendere due decisioni impopolari: quella degli Afi, che rivoluzionerà il modo di pensare nell'allestimento degli organici tecnici, e quella della lotta alla morosità delle società, necessaria nella gestione amministrativa. Non possiamo continuare a portarci dietro un credito di oltre 160.000 euro anche perché non è corretto pensare che qualcuno possa agire fuori dalle regole a discapito della stragrande maggioranza delle nostre società.
Per Marcon la parola più importante «deve essere normalità. Da ora in avanti deve essere premiato chi lavora. E va in questa direzione la decisione sul sistema di attribuzione dei contributi ai comitati regionali: chi se lo merita ne avrà di più, chi non s'impegna ne avrà di meno».
Qual è la cosa di cui è più soddisfatto?

«La normalizzazione del sistema. E di questo abbiamo avuto anche riscontri dal Coni, con la concessione di fondi straordinari. Sono comunque orgoglioso di quello che ho fatto, anche degli errori. Anche perché da quelli si impara molto».
Cosa non le va giù invece?

«Abbiamo dovuto prendere le misure in ritardo, avrei voluto partire prima e parlare più di baseball e di softball e meno di avvocati. Ci sono inoltre persone che ricoprono da anni ruoli importanti, come ad esempio l'amministrazione ed alle quali va il massimo ringraziamento, che hanno subito un'ingiustizia non per colpa loro».
Se dovesse fare una classifica delle cose fatte?

«Metterei al primo posto le finali giovanili su sede unica. Sono state un grande avvenimento, che è riuscito ad aggregare migliaia di persone e a dare anche ottimi risultati tecnici».
Parliamo adesso di risultati…

«Direi di iniziare dalle nazionali. La seniores di baseball mi è piaciuta in un evento dalla grande visibilità come il Classic, ma sono contento anche di come è andato il trittico dell'Europea Baseball series con l'Olanda: ha portato gente, tanta gente sui campi e ci ha permesso di fare una bella figura. L'under 15 è stata sotto le le aspettative come l'under 16 di softball. Gli altri hanno rispettato in pieno le previsioni.
L'under 12 ha regalato alla Fibs il primo titolo della mia gestione. Ed è da qui che dobbiamo partire, dal lavoro con il settore giovanile. Vi anticipo che le nazionali seniores di Germania e Rep. Ceca hanno chiesto di venire in Italia ad allenarsi. E con i tedeschi abbiamo in programma delle gare a Messina nel mese di marzo. Per il 2018 ho grandi aspettative. Siamo riusciti innanzitutto a mettere in piedi una convention unica, con tecnici, arbitri e classificatori, finalizzati a compattare i tre comitati».
Marcon proprio nelle scorse ore ha convocato per sabato 2 dicembre a Bologna una riunione delle società di IBL, allargata alle migliori di serie A, con l'obiettivo di varare finalmente una formula triennale, che dia stabilità al campionato.
«Sono convinto – dice a tal proposito il presidente Fibs – nella possibilità di un allargamento, studiando una proposta con il consiglio federale».
Marcon ha deciso di anticipare i tempi rispetto alla scadenza delle iscrizioni (15 dicembre) per toccare con mano la situazione, che parla delle difficoltà di alcune società, e avere un quadro più chiaro.

«Questo è un anno importante – sottolinea – siamo disposti a fare dei ripescaggi per trovare la formula migliore. Non nego che sono stato contattato anche da alcune squadre di serie A intenzionate a fare il grande passo. Vorrei che il movimento capisca che serve un atto di serietà. Da quello che decideremo per questo campionato dipenderà, a cascata, il programma per gli altri.  La ISL? Sono più facili da mettere d'accordo. Abbiamo previsto di arrivare a dieci squadre dal 2019, ma se ci sarà bisogno anticiperemo il cambiamento dal 2018».

Cosa vorrebbe trovare sotto l'albero di Natale?

«Vorrei che il movimento capisse quello che abbiamo intenzione di fare, cioè creare una programmazione triennale. Quello che decideremo per i campionati nelle prossime settimane varrà per tre anni e riparleremo di formule e di tornei solo dopo il 2020. Le società devono sapere a cosa vanno incontro se non prendono adesso il treno».
«Vogliamo – prosegue Marcon – più regole certe. Gli uffici stanno ad esempio lavorando per presentare entro aprile il programma completo dei campionati giovanili, comprese quindi le fasi finali. Le società avranno il modo di organizzare la stagione e a noi permetterà di portare più avanti i campionati regionali più avanti, dando modo di giocare di più durante l'estate, avendo già il quadro delle fasi nazionali».
Come sarà il 2018 della Fibs?

Molto impegnativo. Partendo dal baseball, la seniores inizierà già da marzo con la serie contro la Germania, poi avrà il prestigioso Haarlem Week in Olanda a inizio luglio e la Top Six a fine settembre. A luglio è previsto l'Europeo Under 18 che segnerà il ritorno a livello internazionale di una piazza importante come Grosseto, mentre gli Under 12 difenderanno il titolo in Ungheria.
Nel softball avremo dal 1° febbraio l'Asia Pacific Cup in Australia, un importante torneo preparatorio alle qualificazioni olimpiche. Ma in cartellone ci sono anche i Mondiali in Giappone. L'Under 19 giocherà l'Europeo a Ronchi, per le U16 e le U13 sono previsti tornei in vista del 2019».

Informazioni su Maurizio Caldarelli 460 Articoli
Giornalista del quotidiano "Il Tirreno" di Grosseto, collabora anche con la Gazzetta dello Sport.

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