Il "Nettuno", quello erede della bacheca della stella (ratificato esplicitamente dalla stessa federazione nello scorso febbraio) e dei 17 scudetti c'è: di nuovo nel massimo campionato.
In tutto il caos dei vari nomi la piazza laziale non ha mai lasciato il massimo palcoscenico del baseball italiano, ma adesso torna quello "storico", si fa sempre per dire. La FIBS ha infatti accettato la richiesta di ripescaggio (sotto condizione di azzeramento del debito entro il prossimo 12 gennaio) del "Città di Nettuno", che nel 2011 rilevò federalmente i diritti del Nettuno Baseball, e ceduta nel 2014 alla attuale proprietà, riferibile al patron Piero Fortini (presidente del club il nipote). Città di Nettuno che l'anno scorso era in serie A in tandem con l'Academy Nettuno, dopo il poi fallito tentativo del 2016 di unirsi col Baseball City, quello che nel 2016 e 2017 ha militato poi in IBL.
Derby? C'è già stato, nel 2014 e nel 2015, Città di Nettuno contro il Nettuno2 di Della Millia: due formazioni che l'anno dopo lasciarono il posto in IBL al Nettuno City. Ma anche se sono due le formazioni nettunesi attualmente iscritte alla serie A1 2018, non è detto. Anche ieri c'è stato un incontro fra le due realtà. Ma, alla fine, pare si sia parlato soprattutto del prestito di Renato Imperiali e degli svincoli contestati di Mercuri, Sellaroli e Trinci. Poi c'è il problema dello stadio Borghese… ma questa è un'altra faccenda.
Fatto sta che intanto il Città di Nettuno, o Nettuno-Academy che dir si voglia, si era già messo avanti coi lavori, sul mercato. Ambrosino dalla Fortitudo Bologna, Giordani, Colagrossi e Sparagna ex-Nettuno City, Florian di ritorno da San Marino, più Aguilera (prima base), Frias (lanciatore), Montiel (jolly), il primo dal Boer gli altri due dal Chinandega, della LNPB nicaraguense. Poi ci sono in ballo, appunto, i tre svincoli, quelli di Mercuri, Sellaroli e Trinci, che cifre a parte la loro scelta sembrerebbero averla fatta mettendo la firma sulla richiesta.
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