Sulla vicenda della/e lettera/e inviata al presidente del CONI, Malagò, da parte delle sette squadre (sulle otto della serie A1 2018) che l'anno scorso partecipavano all'IBL – vedi l'articolo di Filippo Fantasia "La A1 si sente trascurata e scrive a Malagò" dello scorso 4 febbraio – ho voluto sentire l'altra campana, ovvero il presidente della FIBS, Marcon. Premettendo che il Città di Nettuno-Accademy, fresco di ripescaggio, non è stato coinvolto minimamente nell'iniziativa dalle "sette sorelle".
Presidente cosa mi dice a proposito di quello che hanno scritto al CONI sette delle otto partecipanti al prossimo massimo campionato?
"All'ultima riunione con le società si era deciso come sarebbero state le formule, a seconda se a otto o dieci squadre. Nel momento in cui si sono concluse tutte le procedure relative alle iscrizioni abbiamo semplicemente messo in opera di quanto concordato".
Una domanda extra: ma nel ripescaggio del Città di Nettuno, tutto è stato fatto secondo le modalità che avevate detto avreste applicato? Nel resoconto sul sito della FIBS relativo all'ultimo consiglio federale si parla di tutti i ripescaggi tranne di quello relativo alla A1, e mi risulta che solo venerdì scorso abbiate deliberato riguardo alle pendenze pregresse del club nettunese.
"Non abbiamo fatto eccezioni. Sul ripescaggio del Città di Nettuno era stato deciso nella riunione di dicembre: loro avevano in sospeso un ricorso per una multa, ma avevano regolarmente versato l'altra parte nei termini, e avevano presentato le necessarie garanzie per in cui il ricorso fosse stato rigettato".
Torniamo alle lettere al CONI…
"Non in ordine, parto dal calendario: tranne nel 2015 (27 gennaio) negli ultimi 11 anni è sempre uscito dopo. Fine gennaio primi giorni di febbraio sono stati i tempi degli ultimi anni, prima si è andati anche più in là: 2016 – 31 gennaio, 2016 – 3 febbraio, 2015 – 27 gennaio, negli anni precedenti sono stati dati dopo. Siamo assolutamente nelle tempistiche storiche del campionato. Se non ci fosse stato il problema del dover fare i ripescaggi quest'anno sarebbe stato pronto ancora prima. Trovo buffo sentir dire che il 30 di gennaio è una data tardiva per poter organizzar le cose".
E andando avanti?
"Poi, la Coppa Italia. Inizia troppo presto? Mi vien da sorridere, perché anche i campionati passati sono iniziati circa a fine a marzo prima settimana di aprile: ad esempio nel 2016 l'8 aprile, nel 2015 il 27 marzo, nel 2012 il 29 marzo.
Intende i campionati?
"Si, e qui invece parliamo di Coppa Italia, che non assegnando più un posto in Coppa dei Campioni di fatto sostituisce il precampionato. A me tutto questo sembra semplicemente strumentale. Dialogo? Io di riunioni con le società del massimo campionato ne ho convocate tre, e sono loro che una volta non si sono presentate".
Fin qui quello che ha risposto il presidente federale. Adesso due valutazioni mie, perché tutti capiscano. A costo di ripetermi. C'è stata nel novembre del 2016 un'assemblea che ha sancito, nel bene o nel male, la vittoria del gruppo che faceva capo a Marcon, e la sconfitta di chi si riconosceva in Fochi e/o Antolini. Di lì in poi – oltretutto in assenza di una Lega, per quanto questa sia prevista, volendola, dallo statuto – il diritto (e il dovere) di mettere in piedi, secondo le sue idee, i campionati spetta alla federazione. Arrivando al limite, uno può iscriversi o evitare di farlo. I conti si faranno a fine 2020 o giuù di lì. Punto. Ricordandosi intanto che un torneo da soli – risorse economiche a parte – è praticamente impossibile da mettere in piedi per i club. Un esempio per tutti: i visti per i giocatori stranieri sono esclusiva del CONI (e federazioni che ne fanno parte).
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