Bocchi, debutto da partente contro la Northwestern University

Al “Disch Falk Field” di Austin, esordio positivo per il giovane lanciatore cresciuto nel vivaio del Crocetta, ora con la casacca dei Texas Longhorns, che sta bruciando le tappe nel baseball Ncaa

Prima partenza nella Ncaa Division I per il “nostro” Matteo Bocchi con la casacca dei Texas Longhorns ed ha subito evidenziato ottime qualità, impressionando pubblico e tecnici presenti sulle tribune del “Disch Falk Field” di Austin. Il giovane prospetto originario di Parma ha guidato i suoi nei primi 4.1 inning prima di essere sostituito da Bryce Elder che ha ottenuto la netta vittoria al settimo innning per manifesta contro i Wildcats della Northwestern University con il punteggio finale di 12-1.
Bocchi, che aveva già fatto il suo esordio ufficiale due settimane fa lanciando 2 inning come rilievo contro la Lamar University, ha mostrato le sue capacità di partente (2 strikeout e 2 valide) ben suppprtato anche da un ottimo attacco capace di segnare 5 punti nelle prime 2 riprese. Dopo i primi due inning passati velocemente, anche grazie ad una grande giocata difensiva dell’esterno sinistro Masen Hibbeler, al terzo Bocchi ha concesso una valida ed ha avuto qualche problema di controllo con un colpito e due basi ball concesse consecutive che hanno forzato dentro il punto automatico per gli avversari. Al quarto inning coach Pierce ha dovuto sostituirlo soprattutto perché era arrivato intorno agli 80 lanci limite di salvaguardia per i lanciatori soprattutto in questo avvio di stagione.
Texas ha avuto un buon avvio di stagione, 8 vittorie e 4 sconfitte il suo record finora, avendo già affrontato due ottime squadre come Louisiana Lafayette e Louisiana State e dopo i tre successi ottenuti su Northwestern si ètrovata di fronte sul diamante di casa Stanford, numero 4 nel Ranking Ncaa, per un poker di sfide di grande livello.

 

Informazioni su Andrea Palmia 160 Articoli
Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.

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