Rimini sbaglia, Bologna punisce

I Pirati partono forte poi commettono ben 5 errori sfruttati al massimo dalla Fortitudo

Quando il numero delle valide è uguale al numero degli errori, significa che qualcosa non è andato per il verso giusto. Già, perché nel 7-2 che l'UnipolSai ha rifilato in garauno ai campioni d'Italia allo Stadio dei Pirati, pesano tanto i cinque errori commessi dalla difesa riminese, la migliore dell'A1 fino a poche ora fa, con 9 errori in 12 partite. E una squadra scaltra e dal potenziale offensivo notevole come quella bolognese, ha sfruttato tutte le chance provocate dalla serata negativa del terzetto Batista-Ustariz-Llewellyn.
E dire che la partenza era stata tutta riminese, con Martinez partito lento come contro il Nettuno City e costretto a incassare la valida di Romero, il profondo doppio di Ustariz e il singolo di Batista (2-0). Il terzo inning è quello decisivo. Ruiz lo comincia bene con due strike-out, poi subisce la valida di Moesquit che manda a casa Vaglio (2-1) e dopo il singolo di Flores cominciano le "brutture" difensive: Marval sarebbe comodamente out in prima ma Batista sbaglia il lancio verso Ustariz che poi potrebbe eliminare a casa base Flores ma spara l'assistenza contro il muro dietro casa base (2-4).
Altro giro, altri errori, altri punti: Ruiz è ormai bruciato, Frignani capisce il momento no dei Pirati e ordina la rubata, in seconda e in terza, a qualsiasi corridore si presenti in base. Entra Bassani e frena l'onda bolognese aiutato anche da un paio di giocate super di Romero in campo esterno. Ma Rimini è già da un po' sotto la doccia e non la vede mai neppure contro Noguera e Gouvea.

Informazioni su Carlo Ravegnani 286 Articoli
Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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