Se c'è qualcuno a cui chiedere, per primo, cosa ne pensa delle idee che riguardano la serie A1 del prossimo anno, dopo la riunione di ieri a Bologna, è sicuramente il presidente della squadra che il campionato lo ha vinto nel 2018: Stefano Michelini, "gran capo" della Fortitudo UnipolSai Bologna.
Un passo avanti o un passo indietro quello di ieri?
«E' stato un incontro interlocutorio, in cui non sono state prese decisioni finali».
Una tappa, forse è vero, ma probabilmente instradando la prossima stagione in una certa direzione, tipo quella delle due velocità.
«Per come la vedo io, la doppia velocità è assolutamente deleteria, e non lo dico da adesso. Il mercato ha i suoi tempi, e non parlo solo degli stranieri, che sarebbero da scegliere, e pagare intendo, per averli quando servono. Lo stesso vale per gli italiani, perché pensando alle tre partite devi attrezzarti con giocatori da remunerare forse per stare semplicemente in panchina».
La pool scudetto, a sei meglio che a quattro?
«A sei è ok, a quattro assolutamente no».
Quanto alla possibilità di giocare partite in campo neutro, su nuove piazze?
«E' un'ipotesi che può andar bene se parliamo di Coppa Italia, di partite che contano poco. Ma quando arrivi alla fase finale, la partita del venerdì sera è quella dell'incasso, la classica per andarci. E poi noi puntiamo, nel piccolo del baseball, alla fidelizzazione del nostro pubblico, e dovremmo andare a giocare non si sa dove, ma soprattutto perché. La filosofia potrebbe essere giusta, non il modo. Non esiste al mondo».
Anche se fosse una gara-uno della finale scudetto da giocare al Colosseo?
«La penso sempre allo stesso modo. Se arrivo alla finale per lo scudetto la voglio giocare davanti al mio pubblico. Quale sarebbe il mio tornaconto».
Secondo campo alternativo, magari senza luci, deroghe?
«Se deve essere un principio, dico ancora no. Ci può stare la possibilità di accordo, ma deveve essere una libertà, non la legge. Diverso è già se saranno tre partite e non due. Diverso se è un caso singolo, non se la cosa riguarda sette squadre su dodici. Non se si pensa di giocare due partite in un giorno: giocare due volte in due pomeriggi distinti può starci, ma non cambierebbe se qualcuno pensa di evitare così il pernottamento fuori casa».
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