Serie A1, ecco chi sta facendo un pensierino al ripescaggio

Dopo il forfait di Padova, il ni di Padule e il silenzio del Nettuno City bisogna guardare a chi può presentare domanda di ammissione. Grosseto, Torino, Macerata e Ronchi sono le maggiori indiziate

La prima riunione tra le società di serie A1 è servita a verificare la fattibilità dell'allargamento a dodici squadre e si può dire che la proposta della Fibs, quella con due gironi da sei squadre e due poule, una per il titolo, l'altra per la salvezza, è stata accolta positivamente dalla maggioranza dei sodalizi aventi diritto. Prima di ufficializzare la nuova formula, però, ci sono da sistemare alcune questioni, in primis l'iscrizione di alcune compagini che hanno detto "no" o "ni" all'incontro del 4 ottobre a Bollogna oppure non hanno manifestato affatto il loro desiderio.
Castenaso, per bocca del direttore sportivo Massimo Bassi, ha accolto positivamente la proposta di dividere in due gironi e vota «per tre formazioni promosse alla poule scudetto per girone. In modo di dare la possibilità ad una delle neopromosse o delle escluse dalle semifinali 2018 di diventare protagoniste».
Godo festeggia la promozione in A1Il nodo più importante da scogliere sembra però riguardare le formazioni ripescate nel caso ci dovessero essere delle defezioni. Padova, con una nota ufficiale del patron Bobo Tommasin, sembra essersi chiamata fuori dai giochi e se arrivasse uno sponsor vorrebbe ripartire dalla A2; il Padule Sesto Fiorentino ha chiesto tempo per valutare se disputare o meno la sua terza stagione in A1, mentre del Nettuno City non c'è traccia da qualche mese.
Chi è pronto a subentrare in caso di rinunce? I rumors parlano di un velato interesse di Macerata, Ronchi, Grosseto e Torino a parlare della fattibilità di un ripescaggio.
«Al momento – dice Orlando Vegni, storico dirigente dei Grizzlies Torino – non ci sono i presupposti per chiedere un ripescaggio. Ci piacerebbe tornare in A1, ma servirebbero uno sponsor, un po' di manutenzione all'impianto di illuminazione del Passo Buole».
Un po' il discorso che fa Grosseto. «L'idea è stuzzicante – sottolinea il direttore generale del JR Maremà Grosseto Sandro Chimenti – Abbiamo avuto una risposta incoraggiante e stimolante dal pubblico in occasione degli Europei under 18 e sono contento che i tifosi si ricordino ancora la strada che porta allo Jannella. Per adesso però non ci sono le condizioni».
In Maremma si vedrebbe di buon grado un ritorno sul massimo palcoscenico, ci sono stati incontri in tal senso (ed altri sono previsti nei prossimi giorni con l'obiettivo anche di creare un gruppo dirigenziale), ma si devono reperire risorse e fare chiarezza con l'assessore allo sport Rossi sulla convenzione (in scadenza a giugno 2019) dello stadio Jannella. Un ritorno in A1, a sei anni dall'ultima partecipazione, sarebbe il modo migliore per far rinascere una passione che non si è mai spenta e per ridare vitalità ad un movimento che continua a lavorare per tornare ai vertici.
Foto ricordo per i Rangersi Redipuglia tornati nella massima serieMacerata, l'ultima delle finaliste di A2 ad arrendersi dopo aver rimontato dallo 0-2 con Godo e aver perso gara5, è un'altra delle società partite nell'inverno 2018 per tentare il grande salto e probabilmente staranno lavorando per verificare la possibilità di una richiesta di ammissione all'A1.
Nel 2018 anche Ronchi dei Legionari era partito per vincere il campionato, ma strada facendo è stato superato da una "vicina di casa", Redipuglia. Le due società giuliane hanno aperto un dialogo per collaborare con i Rangers del presidente Sechi che giocheranno le gare interne al "De Gaspardis", anche se a Ronchi si continua a ragionare su un ripescaggio.

Informazioni su Maurizio Caldarelli 460 Articoli
Giornalista del quotidiano "Il Tirreno" di Grosseto, collabora anche con la Gazzetta dello Sport.

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