Consiglio federale oggi, e in vista della riunione dei club di A1 di domani sera a Bologna è pervenuta alle società un’unica “proposta” riguardo al campionato 2019. Due partite settimanali, per tutta la stagione. Dodici squadre. Prima fase su due gironi con possibilità per le neopromosse di giocare due partite di sabato. Le prime tre di ogni girone vanno alla pool scudetto: ad andata e ritorno, con le prime due ammesse alla finale-scudetto, e alla Coppa dei Campioni (in caso il San Marino fosse fra le prime il posto in Europa andrà alla terza classificata).
Le seconde tre di ogni girone della prima fase daranno vita alla pool salvezza con l’ultima che scenderà in A2.
Più del 50{abe5641b44ad147cf41d4514b4ccce443636d93feb78ee0da2118e49990c4cba} del roster di inizio partita formato da AFI (atleti di formazione italiana) con obbligo di quattro in campo nella prima partita compreso il lanciatore. Massimo tre stranieri non comunitari tesserabili e in campo.
Niente Coppa Italia il prossimo anno.
Dettagli “secondari” a parte, questo dovrebbe voler dire che in FIBS sono convinti di avere la sicurezza delle 12 iscritte, fra titolari del diritto dall’anno scorso (Fortitudo Bologna, Parma 1948, Rimini, Città di Nettuno, San Marino, Padova, Padule e Nettuno City), promosse dalla serie A2 (Rangers Redipuglia, Castenaso, Redskins Imola e Godo) ed eventuali ripescate, alla bisogna.
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