"Avevo capito che questa sera ci sarebbero state più proposte sul tavolo, invece alle società ne è arrivata una unica: campionato a dodici squadre. Io questa sera per prima cosa, appena verrà aperta la riunione, chiederò che mi vengano detti i nomi di queste 12 squadre. Altrimenti è inutile mettersi a parlare".
Così il presidente del Rimini, Pillisio, a proposito della riunione a Bologna della serie A1.
"Debbo dire che la federazione ha in definitiva tenuto conto di quanto si era detto nell'incontro dello scorso 4 ottobre: due gironi da sei, due gruppi da sei nella seconda fase, tre stranieri invece di due, l'obbligo degli AFI anche se quattro invece di tre, partita riservata al lanciatore AFI, niente doppio passo (due e tre partite – n.d.r.)".
Allora, tutto, abbastanza, bene.
"Per niente! A partire dalle eventuali partite 'in campo neutro', che per poter essere messere in cantiere andrebbero regolamentate fin nel minimo dettaglio, anche nel caso che del mancato incasso se ne facesse carico la Fibs. Ma soprattutto per un campionato così allargato non ci sono i lanciatori italiani a sufficienza: gli ingaggi lieviteranno, vederemo il ritorno in campo di giocatori dell'epoca degli oriundi".
Quindi, Pillisio adesso che si fa?
"Io resto dell'avviso che il campionato che propone Marcon per il 2019 c'era già, ed è l'A2 dell'anno scorso solo con meno squadre. Per me non è quello che vuole la piazza, almeno la mia di piazza. Io continuo ad essere per le sei squadre e i tre incontri settimanali, non assolutamente per le due partite di sabato. Se si dovesse andare avanti con le dodici Rimini, e non solo Rimini dico perché altri la pensano come me, non ci sarà. E comincerò subito la mia campagna elettorale".
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