Pirati, manca solo una pedina

Dopo l’ufficialità dell’ingaggio di Alvarez, Rimini deve scegliere il terzo straniero con Romero che resta in pole position

Lauro Bassani-PhotoBass (FIBS)
Luis Alvarez ai tempi della sua avventura a Padova
© Lauro Bassani-PhotoBass (FIBS)

Era stato annunciato come primo acquisto del Baseball Rimini 2019, Luis Alvarez, poi era suonato un campanello d’allarme sulle sue condizioni fisiche ed era stato “scavalcato” in ordine di tempo da Habeck, Vasquez e Ozanich. Ma con l’arrivo del nuovo anno tutti i dubbi legati alla sua salute sono stati fugati e la società neroarancio ha potuto sciogliere la riserva, annunciando l’ingaggio del catcher. Un ruolo chiave nell’economia della squadra, il vero regista difensivo, ma anche un ruolo che ha penalizzato i Pirati la scorsa stagione. Il giovane antillano Llewellyn si è dimostrato inadatto al nostro campionato e il veterano Molina ha dato sì sicurezza ai pitcher dietro il piatto, ma ha confermato di essere a fine carriera con la mazza in mano.

Quindi società e staff tecnico hanno preferito andare sul sicuro, scegliendo Alvarez che si alternerà con Cit e nell’altra partita avrà un ruolo in diamante o verrà schierato come battitore designato. Il neo acquisto dei Pirati si conosce: 29 anni a fine febbraio, tre anni in Italia, due con la casacca di Padova e uno a Novara, quest’ultimo sotto la presidenza di Simone Pillisio che ha provato a riportarlo in Italia lo scorso anno al momento del taglio di Llewellyn, ma Alvarez era impossibilitato a lasciare un lavoro intrapreso con un’Accademia in Colombia.

Con l’ingaggio di Alvarez, attualmente impegnato nella Liga Venezuelana con la casacca degli Aguilas de Zulia, il roster dei Pirati è quasi definito, anche se manca l’ultimo tassello per consegnarlo a Paolo Ceccaroli. Con un monte di lancio interamente passaportato (Hernandez, Ozanich, Habeck), è logico che il visto per il terzo straniero sarà utilizzato per aumentare ulteriormente la pericolosità nel box di battuta. In pole position c’è sempre Alex Romero che ha ripetutamente manifestato l’intenzione di voler tornare a Rimini.

Infine, Carlos Richetti, il cui cartellino è di proprietà dei Pirati, potrebbe accasarsi nella vicina San Marino.

Informazioni su Carlo Ravegnani 286 Articoli
Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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