Rick van den Hurk, 17 stagioni da pro

Il 33enne lanciatore nativo di Eindhoven è gia tornato in Giappone, dove ha conquistato tre titoli nazionali con i Softbank Hawks di Fukuoka nel 2015, 2016 e l’ultimo nel novembre scorso. E si dice pronto per i Giochi Olimpici 2020

Henk Seppen (www.honkbalsite.com)
Rick van den Hurk intervistato dai media giapponesi
© Henk Seppen (www.honkbalsite.com)

Dopo aver trascorso parte della stagione invernale nella sua Olanda, il 33enne lanciatore Rick van den Hurk è gia tornato in Giappone, paese fondamentale per la sua carriera nel baseball. Laggiù ha conquistato tre titoli nazionali con i Softbank Hawks di Fukuoka nel 2015, 2016 e 2018. Prima, in Corea, aveva vinto 2 campionati nazionali con i Samsung Lions. Negli USA, aveva esordito in Major League il 10 Aprile 2007 come partente per i Florida Marlins dopo 5 stagioni trascorse nelle Minor Leagues. Ma la sua carriera da pro era iniziata all’età di 16 anni in Olanda, quando giocava con i Twins di Oosterhout e firmò il suo primo contratto proprio con l’organizzazione dei Marlins.

Pochi giorni fa, Monne Reitsma, giornalista olandese della Haarlems Dagblad, ha dedicato a Rick van den Hurk un articolo in cui ricorda come quel ragazzo di Eindhoven è risultato decisivo nel match che nel novembre scorso ha consacrato i suoi Hawks in cima alla Nippon Baseball League. Van den Hurk è tormato ora in Giappone acclamato a Miyazaki giovedì scorso con tutta la squadra in una parata cui hanno assistito decine di migliaia di persone.

Van den Hurk aveva intrapreso l’avventura americana già nel 2002 e fino al 2012 aveva girato nelle Major e qualche volte nelle Minor Leagues tra Miami, Pittsburgh, Baltimora e Cleveland. Poi la Corea: due campionati nazionali vinti con i Lions a Daegu. Infine il tris giapponese a Fukuoka. Qui, scrive ancora Reitsma, si sente a casa sua, grazie alla compagnia della moglie olandese: “La sua presenza è importantissima per me. Annelous mi dà tranquillità e insieme possiamo condividere le esperienze quotidiane. Lei si occupa delle cose della vita fuori dello stadio ed io posso concentrarmi sul baseball. Ha imparato il giapponese e sa conversare bene. Anche io parlo un po’ di giapponese, ma per le interviste il club mi ha assegnato un interprete personale. Per me e tutti i compagni stranieri, gli Hawks hanno organizzato tutto perfettamente e ci aiutano sempre, comprese le scuole per i bambini.”

Tuttavia, durante la sua carriera sportiva, Van den Hurk ha vissuto momenti di incertezza. “Naturalmente qualche volta c’erano problemi ed avevo bisogno di telefonare ai miei genitori. Mi hanno ascoltato e consigliato, sono anche venuti a vedermi, soprattutto quando mi sono infortunato. Da bambino ho sempre imparato a cercare una soluzione e non a scappare dai problemi nella vita. Qualche collega, stanco del baseball, si è perso. Non era facile. Per me c’era sempre la possibilità di tornare in Olanda, ma avevo un compagno che aveva lasciato la povertà nel suo paese navigando su un pneumatico in mezzo al mare tra Cuba e la Florida. A casa non avevano assolutamente nulla. E per i manager erano solamente un numero di casacca. Era un mondo strano in cui bisognava sopravvivere”.

Tanto allenamento, compreso tecnologia e psicologia, per Van den Hurk: “Ho lavorato con l’Hall of Famer Bert Blyleven che mi ha insegnato ad affinare la tecnica di lancio. Altri mi aiutano da un punto di vista fisico per trovare un giusto equilibrio. L’anno scorso la mia velocità è migliorata in modo costante fino a 152 km/ora con punte di 158. Sono proprio contento e così voglio continuare la mia carriera. Un ritorno negli Stati Uniti è sempre possibile, ma qui in Oriente il baseball e la vita mi piacciono moltissimo. Spero di ritrovare la nazionale olandese nell’estate 2020, quando il Giappone ospiterà i Giochi Olimpici. Sono pronto a participare alla competizione per conquistare l’oro, dopo due edizioni del World Baseball Classic. Seguirò la squadra all’Europeo in Germania e nel torneo pre-olimpico in Italia”.

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E' corrispondente dall'Olanda per Baseball.it e per Mister-Baseball.com. ma segue le vicende del baseball e softball italiano anche per i siti olandesi Honkbalsite.com e Softbalsite.com. In passato, Pim Van Nes ha collaborato con la testata "Tuttobaseball" e con le riviste olandesi "Inside" e "Honkbal en Softbal Nieuws". Nel biennio 1984-1985 ha contribuito all'Enciclopedia del Baseball di Giorgio Gandolfi e Enzo Di Gesù realizzando uno speciale di 5 pagine sulla storia del baseball in Olanda. Tra il 1982 e il 2005, ha svolto la sua attività professionale presso le Ambasciate olandesi di Parigi, Kuwait City, Cairo, Algeri, Rabat, Ankara e Dubai.  

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