Caso Rimini-Nettuno: non è colpa di Marcon

Questa volta la federazione non può andar oltre il vigilare della procura federale su possibili violazioni ai regolamenti

Lauro Bassani - PhotoBass
Cesare Zangheri - Simone Pillisio
© Lauro Bassani - PhotoBass

Qualche anima pia si scalda, a Rimini, e se la prende con la Federazione. Sulla vicenda Pillisio-Rimini-Nettuno. Ma cosa si vorrebbe?
Quel che di certo non si può dire, è che Marcon, con tutti i suoi pregi e difetti, sia uomo fortunato da presidente FIBS. Un caos come quello che sta vivendo la serie A1, fra Rimini Nettuno e resto d’Italia sulla scia di Pillisio, non si era mai visto.
Non che non ci fossero mai stati casini, ma non c’era Internet, ed era molto più facile farli passare sotto silenzio. Qualcuno anzi mi ha detto che Nettuno, ad esempio, ne ha sempre avuti. Vero anche questo. Rimini però lasciava tutti tranquilli, con Rino Zangheri in sella. In un modo o nell’altro.
Adesso con Simone Pillisio tuttora presidente (e contemporaneamente general manager in pectore del Nettuno City), Leila Tonoli vicepresidente e Ciro Esposito consigliere, è altra cosa.
Sappiamo per certo che la Procura Federale sta tenendo d’occhio quel che succede, anzi che per qualcosa – non ci è dato però sapere cosa – si sarebbe già attivata. Siamo certi che, se e quando eventuali comportamenti in contrasto con i regolamenti dovessero essere comprovati i provvedimenti non mancheranno. Di più però una federazione cosa dovrebbe fare. Una società, al suo interno, è libera di fare quel che ritiene meglio, a patto che rispetti appunto le regole e il suo statuto.
Magari è stato proprio il mitico “pres”, Rino Zangheri (o chi per lui), a sbagliare la scelta della persona a cui passare il testimone. Ma una volta tanto alla FIBS non si possono attribuire colpe. L’ASD Rimini Baseball è giuridicamente, assolutamente, nelle mani di Pillisio, fermo il sapere cosa prevede esattamente lo statuto associativo. E’ a lui che, se qualcuno ha tempo e voglia (oltre che mezzi) per tenere a galla il club nero-arancio si deve rivolgere. Ma servono – ripetiamo – tempo, voglia e mezzi. Non chiacchiere.
Certo, fossimo il Nettuno City, ci preoccuperemmo soprattutto della possibilità che il loro general manager (futuro presidente) dovesse inciampare in una squalifica che andasse oltre la prossima assemblea federale elettiva.

Informazioni su Mino Prati 844 Articoli
Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.