L’Italia questa volta non c’è. E non è facile ipotizzare quando tornerà ad esserci. Non per questo perde di importanza il Premier 12 del prossimo novembre, prima possibilità di “acquistare” un biglietto per le Olimpiadi di Tokio 20-20: cosa che non si fa on-line, ma giocando in campo.
Messico, USA, Olanda, Repubblica Dominicana. Taipei Cinese, Giappone, Venezuela, Porto Rico. Corea, Cuba, Australia e Canada. Questa la composizione dei quattro gironi della prima fase. Ma proprio il come si comporranno i roster delle squadre rende oggi impossibile parlare di pronostici. Anche volendo rischiare tutto il rischiabile. In qualche considerazione però è possibile avventurarsi.
Gli Stati Uniti hanno puntato tutto sul Premier 12, rinunciando ad andare alle relative qualificazioni in Brasile e di conseguenza ai Giochi Panamericani di Lima del prossimo anno, che potevano essere una seconda chance. Dovrebbe voler dire che, nel Gruppo A, Messico Olanda e Dominicana avranno a disposizione un posto per cui correre. O qualcuno “il suo di posto” lo perderà. Stesso discorso per il Gruppo B, dove il Giappone, anche se già qualificato automaticamente per le Olimpiadi di casa sua, non vorrà di certo non esserci alla seconda fase, e magari pure alla finale (dopo che nella prima edizione, nel 2015, si è dovuto accontentare del bronzo, giocando anche allora in casa ma sconfitto in semifinale dalla Corea che poi vinse in finale sugli USA).
Se sorteggio c’è stato, quelle a cui è andata meglio sono sicuramente Corea, Cuba, Australia e Canada, nel gruppo C. Quattro in corsa per due posti – e non tre per uno – è già un andar meglio.
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