Quella di Tokio 2020 resterà una toccata e fuga per il baseball, e per il softball.
Forse potranno forse esserci di nuovo a Los Angeles 2028, ma il sogno di mettere in fila tre partecipazioni di seguito fra gli sport addizionali resterà tale.
Il Comité National Olympique et Sportif Français ha annunciato oggi infatti i quattro sport proposti al CIO (da aggiungere ai 28 ufficiali) per le Olimpiadi di Parigi 2024. A surf, climbing (arrampicata) e skateboard, si aggiunge la breakdance.
La disponibilità, gli sforzi, della WBSC – partite di 7 inning, roster ridotti, ingresso nel programma ufficiale solo con la fase finale – con Didier Seminet presidente della federazione francese e della CEB, non sono bastati. L’aiuto nella costruzione di uno stadio da 1000 spettatori ampliabile per le Olimpiadi a Seine-et-Marne non è servito.
La riduzione complessiva del numero degli atleti ammessi (10500) ha sicuramente penalizzato nella scelta di quelli da “invitare” uno sport di squadra come il baseball. Anche se il comitato organizzatore francese – hanno spiegato durante l’annuncio ufficiale Aurélie Merle (direttore sportivo associato) e Jean-Philippe Gatien (direttore sportivo esecutivo) secondo quanto scritto dall’olandese Honkbalsite– è stato guidato dalla volontà di integrare il programma con sport innovativi e dinamici, che potrebbero attrarre in particolare un target più giovane”.
Certo, la decisione definitiva spetta adesso al CIO (entro dicembre 2020), ma secondo quanto riportato dal sito della CNN un portavoce del Comitato Olimpico Internazionale avrebbe dichiarato “Siamo lieti di vedere come la proposta di Parigi 2024 sia molto in linea con le riforme dell’agenda olimpica 2020, che si sforza di rendere il programma olimpico equilibrato, più incentrato sulla gioventù e più urbano”. Quindi è un fatto che in pratica il baseball – nel programma olimpico dal 1992 a Barcellona fino a Pechino 2008 dopo la prima volta a Los Angeles nel 1984 come sport dimostrativo – è tornato fuori dalla porta. Con tutto quello che ne consegue da noi, in Italia, a livello soprattutto di contributi CONI.
Commenta per primo