Dopo il fallimento in ottobre del Nuova Città di Nettuno, la società a cui la federazione aveva riconosciuto il titolo di fregiarsi dei 17 scudetti del vecchio Nettuno BC, la rinuncia di ieri del Rimini Baseball con i suoi 13 di scudetti. Al campionato di serie A1 2019 così mancheranno due casacche con sopra la “stella”.
Sulla Riviera Adriatica ha prevalso il becerume “feisbuchiano”, o solo il tanto peggio tanto meglio? Da cento chilometri di distanza è difficile capire, e quindi anche provar di raccontare dove sta il giusto. Qualcuno si è messo di traverso, ma chi? E soprattutto perché?
Il rapporto fra fumo e arrosto, da qui, da Bologna, non è assolutamente quantificabile. Di sicuro ci sono un paio cose: 1) la rinuncia a campionato e coppa in nome e per conto del Rimini Baseball l’ha inviata l’ “ex-non-più-ex-o-non-ancora-ex” Pillisio, il solo che al momento la federazione riconoscesse come legale rappresentante del club romagnolo; 2) la cosa è stata concordata – stando però a quanto detto da Pillisio – con Francesco Zucconi dello Junior Rimini (col quale sarebbero stato messo a punto il subentro riguardo all’impianto di Via Monaco con il Comune).
In effetti, d’altra parte, in ballo non c’era molto d’altro che non fosse la gestione dello Stadio dei Pirati. Il resto è nebbia: divergenze fra Pillisio e Geri, progetto, giocatori, assemblee fatte “a livello federale” (???), visure, trasferimenti di giocatori non firmati da chi doveva secondo la federazione? Belle idee sulla Coppa Campioni rimaste più sulla penna che sulla carta, a fronte o meno che sia delle brutte riguardo al roster per il campionato? Non sapremo mai – veramente – cosa c’è stato dietro (o almeno non lo saprò mai io da Bologna).