Bocchi fa il bis e continua a crescere sul mound di Texas

Prime due vittorie della stagione 2019 contro Rice e Lamar per il nostro lanciatore, sempre più in evidenza con la casacca di Texas dopo una prima parte di stagione non facile. Da rilievo o da partente, “the Italian stallion” sta acquisendo maggior fiducia

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Matteo Bocchi su "Longhorn Network"
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Il giro di boa della stagione nel baseball NCAA celebra l’ottimo momento di forma di Matteo Bocchi che nell’ultima settimana è riuscito ad ottenere ben 2 vittorie sul mound, le prime della stagione 2019: una da rilievo contro Rice, l’altra – recentissima – da partente disimpegnandosi alla grande, con l’aiuto della difesa e di un attacco ritrovato, contro Lamar (nel lineup il fratello di Carlos Correa di Houston) lanciando 5 limpidi inning senza subire punti, solo 3 valide concesse con 3 strike-out all’attivo oltre alla vittoria per 7-2.

Grande la soddisfazione del talentuoso prospetto e del suo coach David Pierce che ora sembra avere tutte le intenzioni di affidargli il 4° spot di partente nella rotazione di Texas per il resto della stagione regolare con un occhio alla post-season. Una curiosità proprio su Pierce: contro Lamar, per dare una scossa al suo attacco, con le polveri bagnate nell’ultimo periodo, e per essere più vicino ai suoi ragazzi ha occupato il posto di suggeritore di terza base lasciando per una volta il dug-out.

L’intenso lavoro fatto negli ultimi mesi da Bocchi con tutto il pitching-staff dei Longhorns sul rilascio del lancio sembra finalmente dare i suoi frutti con una fastball che si muove molto di più e mette in difficoltà i battitori avversari. Di grande impatto i numeri di queste ultime due uscite sul mound contro squadre di discreto livello come Rice e Lamar: 8 inning lanciati, 3 valide subite, 6 strike-out e 0 punti che si inseriscono in quelle totali anch’esse molto buone, 11 apparizioni con 2 partenze e altrettante vittorie, 1 salvezza ed un ottimo 1.82 di media pgl.

 

Informazioni su Andrea Palmia 160 Articoli
Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.

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