Ho come l’impressione che anche quest’anno l’Unipolsai sia una brutta bestia, nonostante il tanto che ha cambiato. Se Mura potrà permettersi un lanciatore – Perakslis o un altro – come terzo straniero noi potremo già riempire la casella del 2019 nell’albo d’oro, a meno di cataclismi.
Calcoliamo che i bolognesi hanno già tre partite di vantaggio su tutti dopo solo otto giocate, pur essendo gli unici (oltre al Godo) con uno straniero appunto in meno a roster. Primi in classifica, con la miglior difesa, ma con statistiche che la vedono solo terza tanto come media battuta (secondi come numero di fuoricampo) quanto come Pgl di squadra.
Il fatto è che il baseball italiano oggi ha bisogno di tutto fuor che di una “Juventus”, ovvero di una squadra che stravince in campionato e perde in Champions. Vedremo in giugno al Falchi. Come Italia abbiamo l’esigenza assoluta di titoli europei, e invece a livello di club l’ultimo risale a quello della stessa Fortitudo del 2013 mentre come nazionale dobbiamo andare all’anno prima (con un 2016 in cui abbiamo mancato addirittura l’accesso alla finale).
Tornando alla nostra A1, bisogna dire che proprio la superiorità momentanea come risultati dell’Unipolsai ha impedito la frattura della classifica con in definitiva seconda, terza, quarta e quinta divise da tre vittorie di differenza. Per il Nettuno City probabilmente cambieranno poco le quattro sconfitte di fila nelle ultime quattro partite: magari se il Redipuglia non avesse fatto la scelta dei tre stranieri di posizione (Hidalgo, Contreras e Martini) con i “comunitari” Pirvu e Cespedes a dividersi “gara-due” sul monte si sarebbe potuto ragionare in maniera diversa. Ne sapremo di più dopo il turno del fine settimana: dopo Nettuno City-Parma Clima, Godo-Rangers e San Marino-Autovia Castenaso.