Sognando Omaha

Inizia oggi il torneo finale NCAA che si chiuderà a metà Giugno con le College World Series. Favorite UCLA e Vanderbilt, occhio a Mississippi State, Arkansas, Georgia, Stanford, Texas Tech e North Carolina dei talentuosi Sabato, Lancellotti e Martorano

Goheels.com (Jeffrey Camarati)
Aaron Sabato (University of North Carolina)
© Goheels.com (Jeffrey Camarati)

Entra nel vivo la stagione del baseball NCAA 2019 con la disputa del torneo finale e l’assegnazione del titolo nazionale durante le College World Series in programma, per il 70esimo anno, ad Omaha nel Nebraska. Per festeggiare la ricorrenza si è scomodata addirittura la Major League che porterà i Detroit Tigers e i Kansas City Roylas sul diamante del TD Ameritrade Park come gustosa anteprima per le migliaia di appassionati che si godranno le gare previste dal 15 al 27 Giugno.
Il torneo NCAA parte quindi questo week-end con 16 concentramenti (Regionals) composti da 4 squadre ciascuno, le cui vincitrici si affronteranno in 8 Super Regionals (mini-serie al meglio delle 3 partite) da cui scaturiranno le finaliste per le College World Series.
Dopo la disputa dei tornei delle varie conference con le consuete sorprese, come l’eliminazione immediata della forte Louisville nella Atlantic Coast, sono state selezionate le 64 squadre che sognano di arrivare ad Omaha con alcune illustre esclusioni come California State Fullerton e Texas (del nostro Matteo Bocchi che sperava di ripetere la magica stagione 2018) o altre inaspettatamente qualificate come Texas Christian, programma dalla grande tradizione nell’ultimo decennio entrato per il rotto della cuffia a scapito di Brigham Young, campione della West Coast conference.
Tutto o quasi secondo pronostico nell’assegnazione delle prime 16 teste di serie, con l’eccezione di Mississippi (scelta al posto di Nc State), che avranno il diritto di ospitare le sfide dei Regionals con le super favorite UCLA e Vanderbilt che si sono aggiudicate i primi due spot dopo aver dominato la stagione, come dicono i loro record rispettivamente di 47 vinte e sole 8 perse per i californiani e 49 successi e 10 sconfitte per Vanderbilt. Entrambe possono vantare una completezza di organico fra monte di lancio e line-up da far invidia a tutte le altre pretendenti e alcuni prospetti dal brillante futuro come il prima base di UCLA Michael Toglia (.315 di media battuta con 14 fuoricampo e 56 punti battuti a casa) e l’esterno destro di Vanderbilt J.J. Bleday, considerato fra le possibili prime 5 scelte nel prossimo draft MLB (.357 di media nel box con 67 punti battuti a casa e ben 26 fuoricampo che lo collocano al vertice NCAA in questa statistica).
Da sottolineare la prima partecipazione assoluta ai Regionals dell’Università di Omaha, vincitrice della Summit League Conference che sogna di giocare le College World Series in casa (anche se dovrà eliminare la testa di serie numero UCLA). Curioso anche come si siano qualificate al torneo NCAA le tre Università con sede nel Nebraska (Creighton, Nebraska e appunto Omaha). Principali rivali delle favorite sono senza dubbio Mississippi State, Arkansas, Stanford, Georgia, Texas Tech e Georgia Tech.
Tra le squadre più in forma del momento e destinate a un probabile ruolo da protagonista in questo intenso giugno agonistico, troviamo Mississippi, Oklahoma State e North Carolina che ha vinto il torneo della Atlantic Coast Conference sospinta dalla mazza del suo freshman (primo anno) Aaron Sabato (5 su 15 nel box con 3 doppi e 1 fuoricampo), dal talento del prima base Michael Busch e del ricevitore Brandon Martorano, nonché dai lanci del rilievo Joey Lancellotti (che ha ottenuto 2 vittorie decisive nel torneo di conference con 8.2 inning sul monte e 7 strike-out).
Chi invece sembra in un brutto momento sono certamente i campioni in carica di Oregon State che hanno perso l’ultimo trittico di gare contro Southern California e si affideranno al sensazionale ricevitore Adley Rutschman (quasi certamente prima scelta assoluta nel prossimo draft MLB) per farsi strada in questa post-season. Preoccupanti anche le ultime uscite di Louisville, eliminata subito con due sconfitte inaspettate dal torneo della Atlantic Coast conference e che ora dovrà invertire la rotta se vuole arrivare ad Omaha: e nel Regional, per fortuna dei Cardinals, le avversarie (Indiana, Illinois State e Illinois Chicago) non sembrano irresistibili.
Passando ad analizzare proprio i Regionals, alcuni sono molto equilibrati come quello che si giocherà ad Atlanta con squadra ospitante Georgia Tech, sicura favorita, ma che dovrà guardarsi dalle pericolose Auburn e Coastal Carolina, campioni nel 2016. Discorso simile vale per Lsu che sul proprio diamante affronterà Southern Mississippi (campioni della Conference Usa) e la pericolosa Arizona State, così come per West Virginia, della stella Alex Manoah, che sulla scia dell’entusiasmo per il fatto di ospitare per la prima volta un Regional dovrà comunque fare attenzione alla forte Texas A&M e alla sempre coriacea Duke.
Tra i giocatori da osservare con attenzione, oltre ai già citati J.J. Bleday ed Adley Rutschman, troviamo il prima base di California Andrew Vaughn (.387 nel box con 15 fuoricampo e 49 rbi) vincitore del “Golden Spikes Award” (premio per il miglior giocatore di baseball NCAA) e con un futuro nei pro, l’esterno di Arizona State Hunter Bishop (.347 in battuta con 16 fuoricampo e 61 rbi), il lanciatore mancino Nick Lodolo di Texas Christian e il pari ruolo Ryan Garcia di UCLA, l’interbase di Nc State Will Wilson e il terza base di Texas Tech Josh Jung.
Per chiudere, ci lanciamo in un pronostico su chi saranno le 8 regine che giocheranno per il titolo nazionale ad Omaha in Nebraska: Ucla, Texas Tech, Mississippi, Georgia,Vanderbilt, Nc State, Stanford e North Carolina.

 

Informazioni su Andrea Palmia 160 Articoli
Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.